Vizi e virtù sullo sfondo di una Las Vegas decadente. Valeria Cavalli al Ponchielli con un classico della commedia
Al pari di (pochi) altri autori della sua fama, Carlo Goldoni dimostra di arrivare là dove altri mai potrebbero spingersi: i suoi testi, sia pure a distanza di secoli dalla loro prima messa in scena, evidenziano una capacità di essere attuali che, unita a una qualità formidabile, agli occhi della società moderna rappresentano qualcosa di assolutamente prodigioso. Si pensi, ad esempio, a La bottega del caffè - in programma in una doppia recita: mercoledì 14 e giovedì 15 marzo (ore 20.30) -, lo spettacolo che il teatro Ponchielli offre alla platea cremonese “riletto” dalla regista Valeria Cavalli, in cui a essere sviscerato è un tema scottante del gioco d’azzardo.
Un adattamento certamente coraggioso, quello proposto, che spostando il luogo d’azione originario (Carlo Goldoni nel 1750 ambientò la commedia in un campiello veneziano settecentesco, Valeria Cavalli la trasporta in una sorta di città americana in fase di decadenza che pare alludere a Las Vegas) punta l’indice contro l’abitudine al gioco, esaltando invece le virtù morali di chi - come il protagonista Ridolfo, rappresentante della middle class emergente - scopre quanto il potere aggregativo di una bevanda fino a quel tempo sconosciuta (il caffè) riempia di avventori la sua elegante bottega.
[...]
Un adattamento certamente coraggioso, quello proposto, che spostando il luogo d’azione originario (Carlo Goldoni nel 1750 ambientò la commedia in un campiello veneziano settecentesco, Valeria Cavalli la trasporta in una sorta di città americana in fase di decadenza che pare alludere a Las Vegas) punta l’indice contro l’abitudine al gioco, esaltando invece le virtù morali di chi - come il protagonista Ridolfo, rappresentante della middle class emergente - scopre quanto il potere aggregativo di una bevanda fino a quel tempo sconosciuta (il caffè) riempia di avventori la sua elegante bottega.
[...]
00:00|March 8, 2018
Fabio Canesi