Un omaggio all’opera nel concerto celebrativo al Ponchielli
E’ il 1848 quando va in scena la prima de Il Corsaro, sei anni dopo il successo del Nabucco. La data segna anche la fondazione del corpo bandistico che porta il nome del Cigno di Busseto: la neonata Banda di Ombriano accompagna il corteo reale di Carlo Alberto di Savoia in visita a Crema. Da allora le esibizioni moltiplicano, fornendo ai musicisti del Corpo Bandistico Giuseppe Verdi l’occasione di suonare durante cerimonie civili e religiose e di esibirsi davanti a personalità di prestigio. Nel ‘68 la banda fa parte del servizio d’onore per il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat mentre nell’86 presenzia all’inaugurazione del Cippo della memoria di tutti gli alpini caduti a Musingen, vicino a Stoccarda.
Centosettant’anni dopo il gruppo cremasco acquista ulteriore slancio grazie a Jader Bignamini, oggi bacchetta che guida con eccezionali risultati l’Orchestra Verdi di Milano, direttore dal 1996 al 2010. Dopo Bignamini la direzione è passata a Eva e Roberta Patrini, anche loro clarinettiste. Con professionalità, insieme con l’entusiasmo del presidente, Antonio Zaninelli, hanno saputo dare nuovi impulsi e nuova immagine alla banda.
Un effetto positivo è arrivato dall’arricchimento del repertorio: «Oltre alle pagine operistiche - dice Eva Petrini - abbiamo deciso di rinfrescare i nostri programmi, facendo attenzione al Novecento: la Rapsodia in Blu e West side Story, pagine molto amate di Gershwin e Leonard Bernstein, hanno sicuramente dato un volto diverso all’immagine, magari un po’ stereotipata, che il pubblico ha della musica per banda».
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Centosettant’anni dopo il gruppo cremasco acquista ulteriore slancio grazie a Jader Bignamini, oggi bacchetta che guida con eccezionali risultati l’Orchestra Verdi di Milano, direttore dal 1996 al 2010. Dopo Bignamini la direzione è passata a Eva e Roberta Patrini, anche loro clarinettiste. Con professionalità, insieme con l’entusiasmo del presidente, Antonio Zaninelli, hanno saputo dare nuovi impulsi e nuova immagine alla banda.
Un effetto positivo è arrivato dall’arricchimento del repertorio: «Oltre alle pagine operistiche - dice Eva Petrini - abbiamo deciso di rinfrescare i nostri programmi, facendo attenzione al Novecento: la Rapsodia in Blu e West side Story, pagine molto amate di Gershwin e Leonard Bernstein, hanno sicuramente dato un volto diverso all’immagine, magari un po’ stereotipata, che il pubblico ha della musica per banda».
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Stefano Frati

