la città fiorisce
con CremonaJazz
E’ di pochi giorni fa la notizia del primo, storico, accordo per la promozione della cultura jazzistica italiana tra il Ministero dei Beni Culturali e la Federazione Nazionale presieduta da Paolo Fresu che raggruppa musicisti e operatori del panorama jazz del nostro Paese.
Un riultato storico, ma anche un riconoscimento del valore di questo genere musicale ricco di storia e di innovazione, anche nel panorama culturale italiano. Un valore di cui CremonaJazz, la rassegna ospitata da quattro anni al Museo del Violino, si fa in tutto e per tutto portavoce. E non solo nella città di Stradivari.
«La cultura - cita un celebre aforisma il direttore artistico Gianni Azzali - è l’unica droga che dà dipendenza». E il Sindaco Galimberti, con Virginia Villa direttrice del Museo, sottolineano quanto questa rassegna, diventata ormai un appuntamento fisso, rappresenti un tassello importante dell’offerta culturale di Cremona che trova il suo ideale baricentro nell’Auditorium “Giovanni Arvedi”: «Un luogo - continua Azzali - in cui design e acustica vanno a braccetto. Mi piace - aggiunge - osservare i volti degli artisti che entrano per la prima volta nella sala per le prove. E la loro espressione dice “Wow!”. Esserci non è come vederlo in fotografia».
Ed è proprio il luogo a rappresentare il fil rouge per il programma di CremonaJazz2018 che, nel rispetto delle caratteristiche fisiche e acustiche dell’Auditorium, si apre e si chiude con gli archi protagonisti.
«Cremona - riflette Galimberti - da marzo fino a novembre è uno spettacolo di eventi e di cultura: i cittadini crescono nella bellezza e tante altre persone arrivano nella nostra bella città che offre questo magnifico crossover di linguaggi musicali: dal barocco al jazz, dalla classica al pop...». «Ogni anno - aggiunge Virginia Villa - le proposte del Museo del Violino sono un po’ più stabili e aprono le porte ad un pubblico sempre più ampio: cremonese, delle città vicine, ma anche internazionale».
Così il viaggio di CremonaJazz è un viaggio che - come sempre - travalica i confini, portandoci da L’Avana a Barcellona, dagli Stati Uniti alla canzone d’autore italiana. Il debutto, infatti, è affidato (7 aprile) alla cantante e violinista Yilian Canizares, poliedrica artista cubana in grado di incantare con il timbro raffinato della sua voce e la sua avvolgente tecnica jazzistica al violino, accompagnata da Omar Sosa un «geniale folletto - come lo presenta Azzali - che salta tra pianoforte e tastiera»: un duo che, ispirato dall’ultimo album intitolato Agua genera un crescendo ritmico e sorprendente. Così come sorprendente può sembrare la presenza di Fabio Concato, un «poeta della quotidianità italiana», in un cartellone jazz che - tuttavia - lo riporta alle origini della sua musica fatta di «accordi strani» e una mai tradita sensibilità jazz rivitalizzata negli arrangiamenti del trio del pianista Paolo Di Sabatino (14 aprile).
A seguire, poi, due figure femminili, talenti già apprezzati a livello internazionale come Andrea Motis (5 maggio), cantante, trombettista e sassofonista catalana di 22 anni ma con già 6 album all’attivo, e l’americana Stacey Kent, che il direttore artistico definisce «la cantante del sorriso”, artista da 500mila copie vendute. A chiudere Fabrizio Bosso, una delle icone della tromba jazz a livello mondiale, regalerà un omaggio alla città di Stradivari (19 maggio) esibendosi con il suo quartetto e l’accompagnamento di un ensemble d’archi guidato da Paolo Silvestri.
Un programma, dunque, ricco di suggestioni, di colori e contaminazioni, arricchito dalla rassegna collaterale degli Aperijazz che introdurranno le serate di concerto con aperitivi in musica alla Chiave di Bacco. Per una autentica primavera di musica.
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