“Way Point Cremona – noi, voi...Intercultura”, i racconti dei 60 anni del centro locale. Opportunità di crescita umana e professionale per centinaia di ragazzi italiani e stranieri
“Way point Cremona. Noi, voi, Intercultura”. questo il titolo dell’evento organizzato dai vertici e dai volontari del centro cremonese in sala Puerari domenica 8 ottobre.
Ha fatto gli onori di casa Chiara Lucchetti, la presidente: «Intercultura è un’associazione senza fini di lucro, attiva in Italia dal 1955 e a Cremona dal 1997. Grazie all’attività di oltre 550 volontari in tutta Italia, collocati nei 160 centri locali si occupa di scambi interculturali destinati agli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Intercultura, però, offre molto di più di un semplice soggiorno all’estero, perché mira a sviluppare una chiave di lettura che superi i pregiudizi e rispetti le differenze. Vogliamo oggi raccontare come i nostri programmi abbiano effettivamente un impatto sui partecipanti e sulla comunità».
È poi seguita l’appassionata lettura da parte di Enrico Tomasoni e Alessandro Usardi delle lettere di un ragazzo ospitato e di una famiglia ospitante. Negli scritti emerge come il ragazzo svedese avesse assimilato talmente bene la nostra cultura che, una volta tornato in patria, abbia impiegato alcuni mesi per riadattarsi alla sua. Inoltre, è rimasto così colpito da Cremona da esserci tornato parecchie volte...
Ha fatto gli onori di casa Chiara Lucchetti, la presidente: «Intercultura è un’associazione senza fini di lucro, attiva in Italia dal 1955 e a Cremona dal 1997. Grazie all’attività di oltre 550 volontari in tutta Italia, collocati nei 160 centri locali si occupa di scambi interculturali destinati agli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Intercultura, però, offre molto di più di un semplice soggiorno all’estero, perché mira a sviluppare una chiave di lettura che superi i pregiudizi e rispetti le differenze. Vogliamo oggi raccontare come i nostri programmi abbiano effettivamente un impatto sui partecipanti e sulla comunità».
È poi seguita l’appassionata lettura da parte di Enrico Tomasoni e Alessandro Usardi delle lettere di un ragazzo ospitato e di una famiglia ospitante. Negli scritti emerge come il ragazzo svedese avesse assimilato talmente bene la nostra cultura che, una volta tornato in patria, abbia impiegato alcuni mesi per riadattarsi alla sua. Inoltre, è rimasto così colpito da Cremona da esserci tornato parecchie volte...
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 19 OTTOBRE, OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
00:00|October 12, 2023
Paolo Fornasari