la sede del primo vero e proprio orfanotrofio cremonese
Le riflessioni che propongo, in queste pagine e in una successiva ripresa, si basano sul Contributo per una storia degli Orfanotrofi a Cremona fra Medioevo ed Età moderna che ho recentemente pubblicato, in occasione dei cento anni dell’Associazione Lazzaro Chiappari, con l’intento di portare a conoscenza, sulla base dell’esame di fonti narrative e documentarie, il percorso che ha portato alla fondazione di questi istituti a Cremona, nel cui tessuto storico-sociale la loro realtà si è radicata in maniera tanto forte da diventare simbolo della “carità operosa” che la città ha sempre vissuto in maniera viva, di cui è necessario tenere memoria in quanto fondamento e radice dei valori moderni. Testi e documenti informano che fin dai tempi antichi si istituirono a Cremona strutture assistenziali per i bisognosi a opera di enti ecclesiastici, soprattutto monasteri, destinate anzitutto ad accogliere i pellegrini, che si spostavano per ragioni economiche o per impulsi di fede, ma anche un grande numero di poveri, come era naturale fosse. Il mondo religioso influenzò anche quello laico, stimolando a compiere atti di carità per soccorrere chi si trovava in condizione di bisogno; intenzione alla quale si aggiunse presto la più egoistica motivazione delle persone di salvare la propria anima grazie a un agire caritativo nei confronti del prossimo in difficoltà.
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