Le foto di Gian Butturini in Sala Alabardieri di Palazzo Comunale fino al 18 aprile
Un centenario che pesa. Nella coscienza civica, nella memoria di tutti. Quello della nascita di Franco Basaglia (1924-1980), psichiatra e neurologo ispiratore della Legge 180 del 1978 (che porta il suo nome), che di fatto chiude gli ospedali psichiatrici promuovendo, insieme, radicali trasformazioni nel trattamento sul territorio dei pazienti con problemi psichiatrici. Nel segno della “relazione” e non più di una “folla indistinta di reclusi”, della “libertà” come “terapia”.
Cremona sta ricordando questo centenario con le fotografie di Gian Butturini nell’ambito della mostra allestita fino al 18 aprile nella Sala Alabardieri di Palazzo Comunale dal titolo “Tu interni... io libero - Basaglia & Rotelli, come nasce la riforma psichiatrica”; lo stesso titolo del libro appena ristampato (per richiederlo si può spedire una mail all’indirizzo [email protected] – www.gianbutturini.com)
Franco Basaglia e Gian Butturini si erano conosciuti alla Biennale di Venezia. “Nei manicomi sono sempre finiti gli scarti della società, uomini usati e buttati come scorze di banana - gli disse Basaglia -. Perché non vieni a Trieste. Potresti fare un buon lavoro: ti ciapi la macchina fotografica, le cineprese e ti vivi co noialtri”. E’ così che inizia il reportage di Butturini. Non foto estemporanee, ma una ricerca accurata durante la quale il fotoreporter vive lunghi periodi con l’équipe e i degenti ospiti per documentare quanto stava accadendo. Nei primi tempi, quando Basaglia viene mandato a dirigere il manicomio, c’erano cancelli, sporcizia, pazienti legati ed elettroshock.....
Cremona sta ricordando questo centenario con le fotografie di Gian Butturini nell’ambito della mostra allestita fino al 18 aprile nella Sala Alabardieri di Palazzo Comunale dal titolo “Tu interni... io libero - Basaglia & Rotelli, come nasce la riforma psichiatrica”; lo stesso titolo del libro appena ristampato (per richiederlo si può spedire una mail all’indirizzo [email protected] – www.gianbutturini.com)
Franco Basaglia e Gian Butturini si erano conosciuti alla Biennale di Venezia. “Nei manicomi sono sempre finiti gli scarti della società, uomini usati e buttati come scorze di banana - gli disse Basaglia -. Perché non vieni a Trieste. Potresti fare un buon lavoro: ti ciapi la macchina fotografica, le cineprese e ti vivi co noialtri”. E’ così che inizia il reportage di Butturini. Non foto estemporanee, ma una ricerca accurata durante la quale il fotoreporter vive lunghi periodi con l’équipe e i degenti ospiti per documentare quanto stava accadendo. Nei primi tempi, quando Basaglia viene mandato a dirigere il manicomio, c’erano cancelli, sporcizia, pazienti legati ed elettroshock.....
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00:00|April 11, 2024
c.parm