In un saggio Mauro Ferrari, sociologo cremonese, rilancia le tradizioni locali
Parafrasando Dostoevskij, le sagre salveranno il mondo. O, quanto meno, potranno darvi un contributo significativo. Ad esserne convinto è il prof. Mauro Ferrari, sociologo cremonese, che, nel suo saggio “Di sagre, di rituali ludici”, pubblicato nel volume “Lo scandalo del corpo. Studi di un altro teatro per Claudio Bernardi”, edito da Vita&Pensiero, definisce le sagre “veri e propri anticorpi al dissolvimento dei legami sociali”, un “importante fenomeno socioculturale, molto radicato ed in espansione, specie nelle zone rurali della Pianura Padana”, teso a “dare un senso a comunità altrimenti liquefatte”, insomma “un processo, di cui occorre innanzi tutto prendere atto”. E, proprio per questo, il prof. Ferrari intende presto dedicare al tema un altro libro, in uscita a dicembre. Ma perché tanto interesse, perché questa riscoperta di eventi, che in fondo esistono da sempre? Glielo abbiamo chiesto.
Oggi davvero le sagre possono tradurre in prassi quella «voglia di comunità», di cui già parlava il sociologo Zygmunt Bauman?
«Bauman, una ventina d’anni fa, dopo aver elaborato la sua teoria della «modernità liquida» ha scritto un libro, Voglia di comunità, in cui, in sintesi, sostiene che, non essendo più le comunità coese, non si conoscono più nemmeno i vicini di casa....
«Bauman, una ventina d’anni fa, dopo aver elaborato la sua teoria della «modernità liquida» ha scritto un libro, Voglia di comunità, in cui, in sintesi, sostiene che, non essendo più le comunità coese, non si conoscono più nemmeno i vicini di casa....
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00:00|September 14, 2023
Mauro Faverzani