Cultura & Spettacoli

Stampatori con la “religione della libertà”

La famiglia Ronna, cremasca, ha occupato un posto di rilievo nella diffusione delle idee democratiche

La famiglia di stampatori ebrei Soncino non è la sola dinastia di stampatori ad aver dato lustro alla storia della produzione libraria nel territorio cremonese. Vi è infatti un’altra famiglia, in questo caso cremasca, che, se non è paragonabile a quella dei Soncino per antichità, ha tuttavia occupato un posto di rilievo nel mercato librario del territorio, e quindi nella diffusione di idee e cultura. Si tratta della famiglia Ronna che tra Sette e Ottocento ha visto succedersi tre generazioni di personalità illustri in ambito culturale. Antonio Ronna I, Antonio Ronna II e Antonio Ronna III: così gli studiosi identificano i tre omonimi (nonno, padre e figlio) che si sono avvicendati nella famiglia. Ci concentreremo qui soltanto su Antonio I e II che sono le figure storicamente più interessanti della dinastia.
Antonio Ronna I fu uno stampatore e possidente. Nato nel 1773, morirà a 54 anni nel 1827 attraversando dunque con la sua vita il tumulto della Rivoluzione francese. Nel catalogo dei libri usciti dai torchi della sua stamperia possiamo isolare due nomi significativi. Innanzitutto, è degno di menzione lo Zibaldone taccuino cremasco, noto soprattutto agli storici e agli storici dell’arte: si tratta di un almanacco che riporta la cronaca di eventi miscellanei avvenuti nel corso di un anno a Crema. Questo annuario, contenente tutti i dati, le notizie o le considerazioni che potevano interessare, nel corso dell’anno, i cittadini cremaschi per cui l’opera era compilata, fu pubblicato per dieci anni, dal 1786 al 1796. Di impostazione informativo-annuaristica, riserva un’attenzione speciale in particolare ad argomenti artistici e infatti è stato utilizzato come fonte storica soprattutto dagli storici dell’arte per ricostruire le vicende relative a pittori, chiese, quadri e arredi liturgici....
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Nicolò Dino Premi
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