le preghiere e i due giovani con vesti luminose
La conquista del carroccio dell’esercito nemico segnalava la fine della battaglia e ne stabiliva il vincitore. Già in uso dai Longobardi, a Milano negli anni Trenta dell’XI secolo l’oggetto si carica di un significato anche religioso: la croce d’oro issata sull’albero più grande, posizionata sotto lo stendardo della comunità indicava la presenza divina in battaglia e la sua protezione sull’esercito cittadino. Il carroccio era un grande carro coperto con un manto scarlatto, tirato solitamente da buoi vestiti di coperte bianche di raso su cui spiccava una grande croce rossa. Su di esso viaggiava il cappellano dell’esercito e un nobile che avvisava l’esercito attraverso i rintocchi di una campana. La presa del carroccio di Milano da parte dei cremonesi segna la fine della battaglia denominata “delle Bodesine” del 1213 che vede la sola città del fiume Po scontrarsi con Crema, Lodi, Como, Novara, Piacenza, Alessandria capeggiate dalla grande città di Milano.
Causa scatenante della battaglia è la perdita di controllo su numerosi territori da parte delle città alleate a Milano in favore di Cremona. Nei primi anni dell’XI secolo, una delicata operazione nel definire le corone del Regno d’Italia, di Germania e del ducato di Svevia richiede l’intervento del papa Innocenzo III che, per mantenere divisi i territori incorona nel 1209 Ottone IV di Brunswick imperatore del Sacro Romano Impero consolidando,...
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