Intervista allo sceneggiatore di fumetti, Pasquale Ruju Nuovo appuntamento con la rubrica "Con la testa fra le nuove"

Dicono che, per alcuni autori, la pagina bianca rappresenti un autentico spauracchio. Per altri, al contrario, si tratta di un’appassionante sfida (per quanto impegnativa, non c’è dubbio). La penna di Pasquale Ruju - sceneggiatore di fumetti tra i più prolifici, nonché scrittore di comprovata qualità - non risente affatto di questa “sindrome”. La sua fantasia corre a briglia sciolta: a beneficiarne è la scrittura, fresca e qualitativamente impeccabile.
Da Dylan Dog a Demian, passando per Cassidy, Hellnoir e Tex Willer: sappiamo che lei è una figura professionale assai versatile, ma qual è il genere che più le appartiene?
«Ho sempre amato il “genere” in tutte le sue declinazioni. Per un quarto di secolo ho avuto la fortuna di lavorare nel mondo dei fumetti, e questo mi ha permesso di scrivere storie horror, di fantascienza, avventurose, gialle e western, in un momento in cui molti di questi generi nel nostro cinema andavano scomparendo. Oggi assistiamo a un gradito ritorno di alcuni di essi (il giallo, soprattutto), anche grazie alle serie televisive. Per quanto mi riguarda, il noir è quello che da anni frequento di più, insieme al western...
«Ho sempre amato il “genere” in tutte le sue declinazioni. Per un quarto di secolo ho avuto la fortuna di lavorare nel mondo dei fumetti, e questo mi ha permesso di scrivere storie horror, di fantascienza, avventurose, gialle e western, in un momento in cui molti di questi generi nel nostro cinema andavano scomparendo. Oggi assistiamo a un gradito ritorno di alcuni di essi (il giallo, soprattutto), anche grazie alle serie televisive. Per quanto mi riguarda, il noir è quello che da anni frequento di più, insieme al western...
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00:00|November 5, 2020
Fabio Canesi