Una giornata memorabile per la città: arrivarono anche due ministri: Scaglia e Mariotti
Si parla da tempo della necessità di un nuovo ospedale, visto che l’attuale è entrato in funzione esattamente cinquant’anni fa, nel settembre 1970. Al momento in cui fu costruito, il nosocomio cremonese era decisamente all’avanguardia e pertanto fu memorabile quella giornata dell’11 aprile del 1965, quando due ministri arrivarono a Cremona per la posa della prima pietra. In un primo momento sembrò che i ministri destinati al rendez-vous cremonese fossero addirittura tre: il ministro Giacomo Mancini, quello per i rapporti con il Parlamento Giovanni Battista Scaglia e dell’agricoltura Mario Ferrari Aggradi.
Venne Scaglia accompagnato dal ministro alla sanità Luigi Mariotti, ma fu un giorno indimenticabile e irripetibile. Di cui non era sfuggita l’importanza: “Questo ci sembra essere il momento buono per lo sblocco di talune situazioni di disagio che da tanto tempo andiamo denunciando - scriveva il giornale “La Provincia” - che si dica una volta per tutte che Cremona non deve ancora restare il “Meridione della Lombardia” e che devono anzi essere risolte tutte le pregiudiziali per una rinascita che proprio dagli organi centrali della burocrazia statale deve avere l’avvio ed il consenso”. Un gruppo di mattoni dell’antico ospedale di San Facio è stato posto nelle fondamenta del nuovo nosocomio sorto in via Giuseppina. Nel grandissimo cantiere era stato deposto il plastico che raffigurava il progetto ed il momento veniva definito “storico”...
Venne Scaglia accompagnato dal ministro alla sanità Luigi Mariotti, ma fu un giorno indimenticabile e irripetibile. Di cui non era sfuggita l’importanza: “Questo ci sembra essere il momento buono per lo sblocco di talune situazioni di disagio che da tanto tempo andiamo denunciando - scriveva il giornale “La Provincia” - che si dica una volta per tutte che Cremona non deve ancora restare il “Meridione della Lombardia” e che devono anzi essere risolte tutte le pregiudiziali per una rinascita che proprio dagli organi centrali della burocrazia statale deve avere l’avvio ed il consenso”. Un gruppo di mattoni dell’antico ospedale di San Facio è stato posto nelle fondamenta del nuovo nosocomio sorto in via Giuseppina. Nel grandissimo cantiere era stato deposto il plastico che raffigurava il progetto ed il momento veniva definito “storico”...
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Fabrizio Loffi

