Cultura & Spettacoli

L’arte e l’umorismo contro il “vuoto”

Ogni settimana su Mondo Padano i consigli di lettura di Microcosmi (itinerari di lettura)

“L’umorismo è una reazione quasi fisiologica alla paura”, così scrive Kurt Vonnegut in una di queste dodici riflessioni che la casa editrice Minimum Fax ha raggruppato e pubblicato nella raccolta “Un uomo senza patria”, proprio lui che con il suo umorismo amaro ha scioccato e provocato milioni di lettori in tutto il mondo rientrando nella cerchia ristretta degli scrittori più influenti del Novecento americano. Ecco svelato lo spirito – talvolta al limite del sarcasmo – dello scrittore che nell’indagare la società americana si ritrova il più delle volte a suscitare nel lettore risate tutt’altro che spensierate e gioiose. Partendo dal racconto autobiografico del bombardamento di Dresda, rievocando il saggio La democrazia in America di Alexis de Tocqueville, ammirando la profondità innata priva di un’istruzione esclusiva di Carl Sandburg – poeta dell’Illinois – e di Abraham Lincoln, analizzando il socialismo e criticando severamente il capitalismo delle multinazionali, “il nostro paese è quello in cui l’amore per il denaro fa più presa sull’animo della gente”, Vonnegut arriva ad una conclusione tanto estrema quanto sincera: “io sono un uomo senza patria” , l’unica affermazione possibile per chi non si riconosce più nei (non)valori del proprio paese. Questi coraggiosi interventi riflettono una frustrazione profonda che riesce a manifestarsi solo attraverso la provocazione di un riso isterico, scattando al contempo un’istantanea di quello che è stato il Novecento in America e omaggiando il loro scrittore, il quale – nonostante la laurea in Chimica – non ha mai rinunciato al voler vivere della propria arte.
“L’arte non è un modo per guadagnarsi da vivere. Ma è un modo molto umano per rendere la vita più sopportabile”.
PUBBLICATO SUL NUMERO DI MONDO PADANO DEL 7 SETTEMBRE 2018
00:00|October 17, 2019
Microcosmi
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