Cultura & Spettacoli

Le piante e l’amore strategie di cura

Ogni settimana su Mondo Padano i consigli di lettura di Microcosmi (Itinerari di lettura)

Un matrimonio in affanno, il mondo che sembra implodere riflesso negli occhi di una donna morente, un ragazzo immobilizzato dopo un incidente che gli lascerà addosso un nuovo livello “di consapevolezza, di paura, di senso”. E poi l’amore che viene e che va, tracciando geometrie imprevedibili e felici, un uomo assente e fallace che diventa di nuovo padre in età avanzata e il desolante deserto urbano che, combattendo contro siccità e rovina, si tramuta in un rigoglioso intrico di vegetazione. Anna è sopraffatta da un misto di incredulità e terrore quando, in un rovente pomeriggio estivo, Maria si sente improvvisamente male nel cortile della Gea, la casa editrice dei suoi genitori ora diventata una galleria d’arte. La città è un gigante morente e tutto intorno ad Anna pare sgretolarsi e perdere vigore. Solo Nico, suo figlio, sembra immune dal virus che fagocita il bello e il buono che dimora in tutte le cose, e partirà proprio dai suoi occhi sognanti e curiosi e dall’energia di Maria – scampata alla morte per un soffio – un riscatto che assume i contorni di una “foresta botanica e sentimentale”. Il terrazzo della nuova casa di Anna e Nico diventa così il laboratorio di una rinascita luminosa: estirpare i rami secchi, alleggerire dal superfluo, piantare nuove essenze e curare fiori e ortaggi diventa un modo per rieducarsi alla lentezza e all’attenzione, in una ritrovata stagione di gratitudine ed entusiasmo per la bellezza di esistere. Catastrofe, sete, risveglio, magia, foresta: sono questi gli ingredienti di un romanzo in cui Ilaria Bernardini si misura con temi drammatici – malattia, distacco, assenza, deserto – e li trasforma in altrettanti punti di partenza. Ne risulta una storia di resilienza e amore sincero, attraversata dalla tenerezza e raccontata con uno stile rapido, spezzato, ritmato (oltre che rimato!) e ricco di fantasiose divagazioni iperboliche. “Nascosti nella nostra foresta nessuno può obbligarci a pensare che dirsi sei bello è brutto”.
DA MONDO PADANO DELL'11 MAGGIO 2018
00:00|March 21, 2019
Microcosmi
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