Cultura & Spettacoli

Un violino blu, ma non è un avatar

L’omaggio del maestro Trabucchi alla principessa thailandese è l’ultimo di una serie “aliena”

Sembrano essere trascorsi anni luce da quando i liutai cremonesi si accapigliavano su forma interna e forma esterna, eppure sono trascorsi solo una quarantina d’anni da quando un violino blu comparve provocatoriamente davanti all’ingresso di Santa Maria della Pietà, a render ragione di quella polemica. Ma, appunto, si trattava di un gesto goliardico nell’infuriare di un dibattito che ha avuto altri rari momenti di passione. E come sono lontani i tempi in cui si favoleggiava dei misteriosi segreti di Stradivari, su cui ogni tanto ancora oggi qualcuno si butta con la pretesa di svelare l’arcano! Oggi, in realtà, passata anche la sfuriata dei violini cinesi taroccati e dei semilavorati riverniciati a spruzzo, ci si può permettere di verniciare un violino di blu senza che nessuno si stracci le vesti. E così il maestro Stefano Trabucchi, che però nel suo laboratorio di via Bellarocca continua a far violini nel metodo più classico, conquista le pagine dei maggiori quotidiani realizzando uno strumento unico al mondo per l’Istituto di Musica fondato dalla famiglia reale thailandese a Bangkok. E’ di un bel color blu cielo, la tonalità preferita dalla principessa Galyani Vadhana, che nel 2007 fondò nella capitale una scuola di musica per l’alta formazione dei giovani artisti, attualmente centro di rilievo internazionale. Blu, ma senza essere un avatar. Trabucchi prima ha realizzato il violino in bianco poi si è concentrato sulla verniciatura, per la quale è stato necessario quasi un mese: ha creato un unico e inedito mix di pigmenti e solventi, che ha tinto il legno di blu ma con una speciale trasparenza per mostrare le marezzature dell’abete utilizzato per lo strumento.
D’altronde Trabucchi non è nuovo a questo genere di lavori: nel 2015, al rientro da un viaggio in Thailandia, rimasto affascinato da quel paese, aveva realizzato un violino con stemma in foglia d’oro, in onore del re Rama IX, uno con lo stemma italiano e uno con lo stemma del Comune di Cremona. E all’ultima edizione di Cremona Musica 2018, ha portato uno strumento con una perla incastonata in oro e diamanti.
Non è una novità: già in passato gli antichi liutai erano venuti incontro alle esigenze dei committenti...
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00:00|February 14, 2019
Fabrizio Loffi
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