In via Castellalto più richieste del previsto e contestazioni dei residenti. I dieci appezzamenti da coltivare, da 35 metri quadrati ciascuno, potrebbero essere già assegnati a marzo. Gli abitanti delle villette, però, temono che si ripetano gli stessi inconvenienti accaduti con i coltivatori cinesi.
Si stringono i tempi per il progetto degli orti urbani. Superato l’ultimo ostacolo per gli allacciamenti idrici in tutti gli appezzamenti - spesa di circa 6 mila euro, che inizialmente sembrava di molto superiore – resta il regolamento da approvare e l’assegnazione.
In questa settimana, i presidenti dei quartieri interessati hanno ricevuto una bozza del regolamento per eventuali osservazioni. Poi restano i passaggi della commissione ambiente, della giunta e del consiglio. Il mese di marzo potrebbe essere quello dell’assegnazione.
Al quartiere 1 di S. Ambrogio si è dovuto però fare i conti con una inattesa contestazione da parte dei residenti di alcune villette di via Castellalto, una delle zone prescelte.
Una protesta che è emersa nelle ultime 2 assemblee di quartiere, in particolare in quella che si è svolta con la presenza dell’assessore all’urbanistica Federico Fasani. Una prima contestazione si era verificata a fine novembre in occasione di un sopralluogo del presidente Allegri e del delegato comunale Barborini.
«Non vogliamo che la nostra via finisca come via Bredina - hanno detto i contestatori – spiegando con toni vivaci che quell’area era originariamente destinata a verde (secondo un vecchio progetto) e che loro non erano stati coinvolti nella decisione.
«In effetti via Bredina è stato un cattivo esempio – spiega Davide Soregaroli, vicepresidente del quartiere - I cinesi che coltivavano abusivamente il terreno, in una zona destinata a diventare bosco filtro rispetto alla fabbrica chimica di via Bergamo, avevano riempito il campo di ogni genere di mercanzia. Fino allo sgombero da parte dei vigili. Ma sia il Quartiere che l’assessore Fasani hanno assicurato che via Castellalto sarà tutt’altra storia, con guardie ecologiche e vigili che sorveglieranno la tenuta degli orti».
In questa settimana, i presidenti dei quartieri interessati hanno ricevuto una bozza del regolamento per eventuali osservazioni. Poi restano i passaggi della commissione ambiente, della giunta e del consiglio. Il mese di marzo potrebbe essere quello dell’assegnazione.
Al quartiere 1 di S. Ambrogio si è dovuto però fare i conti con una inattesa contestazione da parte dei residenti di alcune villette di via Castellalto, una delle zone prescelte.
Una protesta che è emersa nelle ultime 2 assemblee di quartiere, in particolare in quella che si è svolta con la presenza dell’assessore all’urbanistica Federico Fasani. Una prima contestazione si era verificata a fine novembre in occasione di un sopralluogo del presidente Allegri e del delegato comunale Barborini.
«Non vogliamo che la nostra via finisca come via Bredina - hanno detto i contestatori – spiegando con toni vivaci che quell’area era originariamente destinata a verde (secondo un vecchio progetto) e che loro non erano stati coinvolti nella decisione.
«In effetti via Bredina è stato un cattivo esempio – spiega Davide Soregaroli, vicepresidente del quartiere - I cinesi che coltivavano abusivamente il terreno, in una zona destinata a diventare bosco filtro rispetto alla fabbrica chimica di via Bergamo, avevano riempito il campo di ogni genere di mercanzia. Fino allo sgombero da parte dei vigili. Ma sia il Quartiere che l’assessore Fasani hanno assicurato che via Castellalto sarà tutt’altra storia, con guardie ecologiche e vigili che sorveglieranno la tenuta degli orti».
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00:00|December 28, 2013
Paolo Carini