Il film “Viaggio sola” racconta la storia di Irene una severissima ispettrice alberghiera. Per questo ruolo l’attrice Margherita Buy ha vinto il premio agli ultimi David di Donatello come miglior attrice protagonista dell’anno. Non chiamatelo assolutamente sesso debole. I dati dell’ultimo studio di Ferrovie dello Stato dimostrano che nel nostro Paese le donne che viaggiano sole sono in costante aumento. Le nostre Serena Antonioli, Stella Varotti e Alice Vanetta ne sono un chiaro esempio.
«Credo che il pubblico abbia apprezzato particolarmente la rappresentazione della protagonista – spiega la regista della pellicola, spunto per trovare storie simili nel Cremonese, Maria Sole Tognazzi –. Un personaggio estremamente contemporaneo, in cui si possono riconoscere moltissime donne di oggi. Single, combattive, autonome sul lavoro e con una propria disponibilità economica. L’Italia è piena di donne così: “Viaggio sola” racconta esattamente questa realtà, che fino ad ora era rimasta lontana dai riflettori del cinema».
Niente montagna, neve e cene in baita dopo una giornata di sci matto e disperato. Per Serena Antonioli di Vescovato la parola “inverno” significa mare, spiaggia e tintarella. «È divertente leggere i commenti che mi scrivono su Facebook quando in Italia ci sono temperature polari e io pubblico le foto in costume da bagno dall’altra parte del mondo» ride Serena
Da quando aveva 13 anni, Stella Varotti, viaggia da sola. Lo fa tra i boschi della Penisola accompagnata da una cartina, una bussola e dal suo “fiuto” che, col tempo, si è trasformato in conoscenza profonda di sé. Delle proprie potenzialità e dei propri limiti. L’orienteering, disciplina sportiva nata più di un secolo fa nei paesi scandinavi, è in ogni suo itinerario un cammino da vivere in solitaria. Certo, il percorso è predefinito, ma se è vero che il viaggio conta più della meta, le gare di orientamento ne sono la conferma.
Camminando un mese attorno a se stessa. Per novecento chilometri. È il viaggio solitario di Alice Vanetta, cremasca, educatrice in un asilo nido di Offanengo, ballerina e cantante. Un volo con i piedi ben piantati sui sentieri aspri della meseta spagnola e l’animo leggero di chi sa che la meta, quella interiore, è interamente da scoprire. L’essenza stessa del Cammino. Da Saint Jean Pied de Port a Finisterre, passando per Santiago de Compostela. Un percorso a tappe dove l’argento vivo lasciato addosso dalle emozioni piega la fatica della marcia e rigenera le mente.
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