Noto l’esito del sondaggio compiuto dal management con i duecento Comuni azionisti. Dall'unioascerebbe un colosso da 1,2 miliardi di euro di fatturato. Una decisione sarà presa prima di Natale. Inizia oggi un roadshow internazionale con gli investitori per praparare l’emissione di un bond da 275 milioni di euro.
Linea Group Holding strizza l’occhio a Monza, Como e Brianza. Certo è ancora presto per dire se le due multiutilities convoleranno a nozze (una decisione sarà presa entro Natale), ma questa è l’indicazione giunta dal confronto condotto dal management della società con i 200 comuni azionisti. Alcuni mesi fa era stata la Borsa a scommettere sulla buona riuscita di questa alleanza che farebbe nascere il sesto gruppo in Italia, il secondo in Lambardia, con un giro d’affari di 1,2 miliardi di euro. Lo studio dell’agregazione per allargare il perimetro di Lgh attraverso l’unione con un soggetto di dimensioni e caratteristiche analoghe era stata data la scorsa estate al management dall’assemble: da un lato Agsm, uno dei principali operatori del Veneto. Dall’altro Acsm Agam Spa, multiutility quotata in borsa nata nel 2009 dalla fusione di Agam Monza e Acsm Como. A questa si aggiungerebbe Aeb Spa, realtà ben radicata in Brianza. Giochi fatti, dunque? Nient’affatto: se il sondaggio condotto dal management sul campo ha fornito un’indicazione di massima, ora l’aggregazione verrà messa sotto la lente d’ingrandimento per le sue ricadute industriali: fra Verona e Monza-Como-Brianza esistono alcune diversità: di governance, dato che a Verona esiste un solo socio forte, il comune della città scaligera, mentre Acsm-Agam-Aeb è controllata da più comuni. Ma anche finanziario: Monza-Como-Brianza è quotata, Verona no. A favore della prima pesa anche la contiguità territoriale, mentre la seconda opera in un’altra regione. I tempi per arrivare ad una decisione, comunque, sono stretti: Cremona e Pavia andranno al voto in primavera. Intanto Lgh si attrezza per poter proseguire anche da sola: i 95 milioni di euro della Bei e l’emissione di un bond da 275 milioni di euro (la società ha dato mandato a Banca Imi e Unicredit per organizzare un roadshow internazionale con gli investitori a partire da lunedì 18 novembre) testimoniano la volontà di garantirsi una struttura finanziaria solida per realizzare gli investimenti che servono indipendentemente che si arrivi ad un’aggregazione. Se ci sarà, sarà una scelta libera e non subita.
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00:00|November 17, 2013



