Se il Comune ha ben chiari gli obiettivi da raggiungere estendendo il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta in diverse zone della città, non ha invece alcuna certezza su quanto il nuovo servizio verrà a costare ai solerti cittadini riciclatori. La principale incognita prende il nome di Trise
La raccolta differenziata spinta, con la speranza che gli sforzi siano premiati. Ma è proprio l’eventuale “premio”, che nella fattispecie si concretizzerebbe in sconti e contributi per i più virtuosi, a riservare le maggiori incognite. Se infatti il Comune ha ben chiari gli obiettivi da raggiungere estendendo il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta in diverse zone della città, non ha invece alcuna certezza su quanto il nuovo servizio verrà a costare ai solerti cittadini riciclatori. La principale incognita prende il nome di Trise, il nuovo tributo che assommerà, a partire dal 2014, la tassa sui rifiuti e la nuova tassa sui servizi indivisibili, a cui si è aggiunta al legge di stabilità, la quale prevede che il servizio sia totalmente a carico dell’utente, senza alcuna partecipazione del gestore. Seguendo alla lettera il principio che chi sporca paga. L’Amministrazione comunale ha deciso di estendere il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta in diverse zone della città, in particolare le zone: Maristella, San Felice, Incrociatello, Castello, Ghinaglia/Massarotti, S. Ambrogio, Giuseppina, Villetta, Mantova, Zaist, così da arrivare, entro il 2013, a coprire il 50% della popolazione. Queste zone vanno ad aggiungersi a quelle dove il servizio, iniziato in via sperimentale nel 2010, è ormai a regime: zona S. Omobono, quartiere Po e Cavatigozzi. Entro i primi mesi del 2014 il sistema di raccolta differenziata porta a porta verrà esteso anche al centro storico. Gli addetti di Aem Gestioni stanno già distribuendo ai residenti i contenitori colorati per la raccolta delle diverse tipologie di rifiuti, materiale informativo che illustrerà nel dettaglio come differenziarli, il calendario della raccolta a domicilio. Nell’ipotesi arrivare al 100% della popolazione si sono calcolati maggiori costi del servizio per 500 mila euro, da cui andranno detratti i costi della discarica, quelli dell’incenerimento e di quanto non si riesce a recuperare. Per il resto non c’è alcuna certezza.
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00:00|October 17, 2013
Fabrizio Loffi