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La danza del ventre cambia ritmo alla vita Valeria racconta la passione per il mondo arabo scoperto attraverso la sensualità del ballo
Ci sono esperienze che iniziano per caso, e si trasformano in vere e proprie passioni. Così è successo a Valeria Magro, ventiseienne di Crema, che circa dieci anni fa ha scoperto la sensualità del Medio Oriente passeggiando in città. «La mia esperienza di danzatrice del ventre è nata forse per noia, forse per curiosità...sicuramente per caso - racconta - Un pomeriggio con mia sorella, passando di fronte ad una palestra abbiamo notato un cartello che proponeva una lezione di prova gratuita. All'inizio eravamo un po' scettiche, all'epoca c'erano non pochi pregiudizi su questo tipo di danza, però la cosa non ci ha scoraggiate e ci siamo andate».
L'impatto è subito positivo: «L'insegnante e le compagne di corso erano simpaticissime, abbiamo legato in fretta ed avuto l'occasione di coltivare le nuove amicizie anche all'esterno delle lezioni proprio grazie alla danza: si andava insieme a mangiare al ristorante egiziano, si andava a ballare, a comprare i vestiti di scena, si organizzavano spettacoli».
Un'esperienza che via via colora i vari aspetti della quotidianità: «Sicuramente la danza del ventre con i suoi ritmi, i suoi colori, i vestiti, gli strumenti, rappresenta un mondo molto affascinante, ed una volta iniziato a conoscerlo è molto facile rimanerne ammaliati». Una ricchezza che Valeria porta ancora con sé: «Quest'esperienza – conclude – è stata per me fonte di arricchimento, non solo umano ma anche culturale: la danza del ventre è un elemento molto importante della tradizione araba, attraverso di essa ho potuto imparare tantissime cose su una cultura così diversa dalla nostra».
L'impatto è subito positivo: «L'insegnante e le compagne di corso erano simpaticissime, abbiamo legato in fretta ed avuto l'occasione di coltivare le nuove amicizie anche all'esterno delle lezioni proprio grazie alla danza: si andava insieme a mangiare al ristorante egiziano, si andava a ballare, a comprare i vestiti di scena, si organizzavano spettacoli».
Un'esperienza che via via colora i vari aspetti della quotidianità: «Sicuramente la danza del ventre con i suoi ritmi, i suoi colori, i vestiti, gli strumenti, rappresenta un mondo molto affascinante, ed una volta iniziato a conoscerlo è molto facile rimanerne ammaliati». Una ricchezza che Valeria porta ancora con sé: «Quest'esperienza – conclude – è stata per me fonte di arricchimento, non solo umano ma anche culturale: la danza del ventre è un elemento molto importante della tradizione araba, attraverso di essa ho potuto imparare tantissime cose su una cultura così diversa dalla nostra».