La ghironda è uno strumento musicale a corde molto particolare, con una storia di svariati secoli, eppure tuttora pressoché dimenticato. La sua peculiarità consiste nel fatto che le corde non vengono sfregate da un arco, ma da una ruota di legno, controllata da una manovella, che tange le corde ruotando all'interno dello strumento. Le melodie sono ottenute grazie ad una tastiera che consente di gestire l'altezza dei suoni. È uno strumento polifonico, e consente di controllare sia l'armonia che l'accompagnamento ritmico anche attraverso suoni di percussioni ottenuti con la tecnica dei “colpi di manovella”.
La sonorità che ne deriva è del tutto differente dagli strumenti ad arco, e ricorda quella del kazoo e della zampogna, per la particolare emissione continua del suono e la presenza di più fasce sonore continue.
La versione più antica è l'organistrum, di cui si parla già in alcuni trattati del 12mo secolo. L'uso della ghironda è frequente nella musica medievale e rinascimentale, ma essa è presente anche nelle musiche tradizionali di varie culture europee. Una versione elettrificata è oggi usata da vari gruppi di musica leggera, e dal virtuoso francese Guilem Desq: clicca QUI
Maggiori informazioni si trovano sul sito del costruttore americano di ghironde Olympic Musical Instruments: clicca QUI
La sonorità che ne deriva è del tutto differente dagli strumenti ad arco, e ricorda quella del kazoo e della zampogna, per la particolare emissione continua del suono e la presenza di più fasce sonore continue.
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