Giovedì 25 ottobre la presentazione del documentario su "Cremona e il suo carcere"
Otre le mura. L’antefatto: il teatro in carcere. La proposta: portarlo fuori, in città. Nel cuore della città. La condivisione: richiesta di permessi e liberatorie non fermano un progetto dall’alto valore simbolico. L’evento: l’arrivo in piazza Duomo sul cellulare della Polizia penitenziaria. Detenuti “in trasferta” propongono la “Storia di Edimar” in Cattedrale davanti al Vescovo Napolioni e a un pubblico delle grandi occasioni. Finisce lo spettacolo: i ragazzi rientrano sul cellulare, uno di loro guarda nella macchina dell’operatore e abbozza un sorriso, un saluto. “Cremona e il suo carcere” è questo e molto di più. Il cortometraggio, nato da un’idea di Giorgio Brugnoli - e che sarà presentato a tutti giovedì prossimo, 25 ottobre alle ore 21 al Cine Chaplin (ingresso gratuito) - «è anche un modo - racconta lo stesso Brugnoli - per provare ad accorciare le distanze tra due realtà vicine, ma che il più delle volte si ignorano. Un’occasione per provare a riannodare il filo del dialogo, perchè il carcere è sì luogo di pena ma anche di recupero e di riabilitazione». E così a parlare - nei 25 minuti di video - non sono attori che interpretano i detenuti (anche se da spettatore, rischi di dimenticartene) bensì i detenuti stessi: raccontano - anche emozionando - della loro vita con i dubbi e le incertezze sul futuro, le aspettative. La consapevolezza di aver sbagliato accanto al bisogno e alla paura di riuscire ad avere una seconda possibilità e, questa volta, poterla sfruttare al meglio. Chi faceva il ballerino, chi vuole diventare pasticcere chi mentre recita dimentica i problemi, dimentica se stesso e prova a essere un altro. Chi ha voglia di vita. Si avvereranno i desideri? Chi può saperlo. Questo non è un film, il finale non è già scritto. E’ la vita vera e il finale si scopre vivendo.
«Uno spaccato di vita, un’opera che racconta anche attraverso interviste toccanti il percorso di alcuni detenuti coinvolti nel laboratorio teatrale all’interno del carcere - continua Brugnoli -. Mi sembra un buon lavoro non è un vero e proprio film...
«Uno spaccato di vita, un’opera che racconta anche attraverso interviste toccanti il percorso di alcuni detenuti coinvolti nel laboratorio teatrale all’interno del carcere - continua Brugnoli -. Mi sembra un buon lavoro non è un vero e proprio film...
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00:00|October 18, 2018
C.P.