Nei Paesi più evoluti rappresenta un traguardo raggiunto da molto tempo, mentre in Italia, a dispetto di qualche passo in avanti, numerosi sono gli ostacoli che si frappongono a una piena realizzazione delle pari opportunità fra uomo e donna in ambito lavorativo. Un obiettivo che non ha “solamente” a che fare con i diritti, ma che investe direttamente la competitività del sistema Paese, laddove il fatto di riuscire a garantire alle donne le medesime opportunità professionali degli uomini, equivale ad avere una marcia in più nella competizione globale. L’Italia, come si diceva, ha compiuto importanti passi in avanti, aggiornando la normativa che ha permesso, soprattutto nel settore pubblico, di riequilibrare, seppure solo in parte, l’ago della bilancia. Ancora indietro, invece, (seppur in fase di recupero e con molti casi virtuosi) il settore privato dove, anche per una questione di costi, le pari opportunità sono un traguardo da conquistare, come emerge dai dati che ci parlano, ancora oggi, di una donna su tre costretta a lasciare il lavoro dopo il primo figlio o di una differenza fra i salari femminili e quelli maschili che oscilla fra il 5 e il 20%. Ma qualcosa si sta muovendo e la presentazione di quattro anni di attività della Consigliera di Parità, Carmen Fazzi, in programma martedì 10 dicembre alle 11, sarà l’occasione per tracciare un bilancio, ma anche per verificare quanti passi in avanti siano stati compiuti nel nostro territorio e quante criticità restino, invece, da affrontare e risolvere. Un territorio virtuoso sotto tanti punti di vista, il nostro, se si pensa come, a partire dal pubblico, siano numerose le figure apicali ricoperte da donne: dal tribunale all’ordine degli avvocati, dal sistema carcerario alla pubblica sicurezza, senza dimenticare la sanità. Ma, anche nel privato, gli esempi stanno diventando sempre più numerosi, come testimonia il numero crescente di imprese in rosa presenti in provincia di Cremona di cui ci parla la Camera di Commercio di Milano in questa indagine...
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