Un invito a entrare, dolce e ipnotico, quasi come una poesia
Per la via deserta, sotto il tiepido sole di inizio primavera, si alzano lievi, come un bisbiglio, le note del Requiem di Verdi. La partitura non è lineare, ma si interrompe, di quando in quando, per lasciare spazio a una voce e al silenzio. Un invito a entrare, dolce e ipnotico, quasi come una poesia.
Così come il ritmo del suono, anche il montaggio segue il fluire di immagini che inondano lo spazio buio della chiesa sconsacrata di San Carlo, luogo suggestivo che ha preso vita negli ultimi due anni grazie a un progetto di riqualificazione legato all’arte contemporanea.
L’opera che si vede in loop è Requiem, l’ultima grande fatica dell’artista lituano, naturalizzato statunitense, Jonas Mekas (1922-2019). Concepita in origine come sfondo per accompagnare il concerto della Currentzis Orchestra al The Shed interdisciplinary Art Centre di New York, a Cremona viene mostrata per la prima volta in Europa come opera solista.
Padre fondatore del cinema d’avanguardia americano, amico - tra i tanti - di Yoko Ono,...
Così come il ritmo del suono, anche il montaggio segue il fluire di immagini che inondano lo spazio buio della chiesa sconsacrata di San Carlo, luogo suggestivo che ha preso vita negli ultimi due anni grazie a un progetto di riqualificazione legato all’arte contemporanea.
L’opera che si vede in loop è Requiem, l’ultima grande fatica dell’artista lituano, naturalizzato statunitense, Jonas Mekas (1922-2019). Concepita in origine come sfondo per accompagnare il concerto della Currentzis Orchestra al The Shed interdisciplinary Art Centre di New York, a Cremona viene mostrata per la prima volta in Europa come opera solista.
Padre fondatore del cinema d’avanguardia americano, amico - tra i tanti - di Yoko Ono,...
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 28 MARZO, OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
00:00|March 21, 2024
Gaia Badioni