“Sfilaccia-MENTI”: mostra diffusa di Else Ara Ochoa in via Robolotti
Artigiani e commercianti di via Robolotti, di nuovo insieme per una nuova mostra diffusa nella via. Questa volta la proposta coinvolge un’artista che è parte integrante del gruppo “Robolotti Big Family”: Else Ara Ochoa.
In diverse occasioni le sue opere sono già state “timidamente” esposte nella vetrina di Arturo Ponce, archettaio al civico 14 e marito di Else.
Per la prima volta le vedremo esposte insieme fino alla fine dell’estate. La serie si chiama Sfilaccia-MENTI e sarà visibile nello spazio RobolottiSei e in alcune altre vetrine della via.
«Sperimentare con i materiali cercando di incorporare figure bidimensionali alla tridimensionalità è qualcosa che mi incuriosisce; mi entusiasma anche il riuscire a girare intorno all’opera e scoprirla da più angoli», spiega Else.
«La ricerca e l’abbinamento dei materiali hanno lo scopo di far apparire le opere leggere e semplici e far sì che questa “collaborazione” di elementi e materiali poco tradizionali serva come complemento naturale a diverse chiavi di lettura e interpretazione che fa lo spettatore con l’opera che ha davanti.
Lavorare col fil di ferro mi stimola particolarmente ed è proprio il filo che conduce a chi guarda l’opera a decifrare la sintesi del concetto o l’idea racchiusa dentro ogni manufatto, a spostarsi dall’idea al materiale utilizzato, alla “soluzione”, al camminarci dentro e cominciare a trovare i collegamenti....
In diverse occasioni le sue opere sono già state “timidamente” esposte nella vetrina di Arturo Ponce, archettaio al civico 14 e marito di Else.
Per la prima volta le vedremo esposte insieme fino alla fine dell’estate. La serie si chiama Sfilaccia-MENTI e sarà visibile nello spazio RobolottiSei e in alcune altre vetrine della via.
«Sperimentare con i materiali cercando di incorporare figure bidimensionali alla tridimensionalità è qualcosa che mi incuriosisce; mi entusiasma anche il riuscire a girare intorno all’opera e scoprirla da più angoli», spiega Else.
«La ricerca e l’abbinamento dei materiali hanno lo scopo di far apparire le opere leggere e semplici e far sì che questa “collaborazione” di elementi e materiali poco tradizionali serva come complemento naturale a diverse chiavi di lettura e interpretazione che fa lo spettatore con l’opera che ha davanti.
Lavorare col fil di ferro mi stimola particolarmente ed è proprio il filo che conduce a chi guarda l’opera a decifrare la sintesi del concetto o l’idea racchiusa dentro ogni manufatto, a spostarsi dall’idea al materiale utilizzato, alla “soluzione”, al camminarci dentro e cominciare a trovare i collegamenti....
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00:00|July 20, 2023
P.C.