L'intervista - Al quinto anno di Medicina e Chirurgia, si specializzerà in Neurologia o in Oncologia. Federico Marchesi, finalista per la borsa di studio intitolata al dottor Vanni Adami
«E’ stato un grande onore, anche perché è stata una bella sorpresa diventata una motivazione in più per fare sempre meglio». Questo il pensiero di Federico Marchesi, studente del quinto anno di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna, uno dei tre finalisti per l’assegnazione della borsa di studio della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, intitolata al medico Vanni Adami. Prima di approdare alla facoltà di medicina a Bologna, ha frequentato un anno di Ingegneria alla sede cremonese del Politecnico. L’abbiamo intervistato per sentire da lui i motivi che l’hanno portato a cambiare facoltà, i sentimenti che l’accompagnano nel suo percorso di studi e i desideri per il futuro.
Cosa l’ha portata a scegliere il Politecnico dopo la maturità scientifica al liceo Aselli?
«La scelta avvenne dopo che la partecipazione a un open day organizzato presso la sede di Cremona del Politecnico destò in me un certo interesse per la facoltà di ingegneria che, fra l’altro, mi era stata già suggerita da alcuni parenti. Così, nonostante precedentemente avessi preso in considerazione la facoltà di medicina, arrivato il momento dell’iscrizione, la scelta cadde sul Politecnico. Su questa decisione influì anche il fatto che fossi un po’ spaventato dal lungo percorso di medicina, unito alla comodità di frequentare a Cremona. Con il passare del tempo, già dopo il primo semestre di lezioni ed esami, capii però che non era quella la mia strada: non avevo la testa adatta per ingegneria»...
«La scelta avvenne dopo che la partecipazione a un open day organizzato presso la sede di Cremona del Politecnico destò in me un certo interesse per la facoltà di ingegneria che, fra l’altro, mi era stata già suggerita da alcuni parenti. Così, nonostante precedentemente avessi preso in considerazione la facoltà di medicina, arrivato il momento dell’iscrizione, la scelta cadde sul Politecnico. Su questa decisione influì anche il fatto che fossi un po’ spaventato dal lungo percorso di medicina, unito alla comodità di frequentare a Cremona. Con il passare del tempo, già dopo il primo semestre di lezioni ed esami, capii però che non era quella la mia strada: non avevo la testa adatta per ingegneria»...
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00:00|December 2, 2021
Paolo Fornasari

