Valencia le è servita per trovare il suo talento. Per scoprire quel che davvero l’appassiona e le piace e che vorrebbe diventasse il suo lavoro. Irene Caputo, 26 anni, di Drizzona la laurea l’ha conseguita pochi giorni fa. Il 10settembre, specializzandosi in restauro tessile. All’esame ha portato una tesi alquanto originale: il restauro di una collezione di cappelli del secolo scorso appartenente ad un’amica di Cremona. La collezione è conservata in una soffitta. Irene l’ha studiata, osservata, analizzata e poi ha effettuato le sue prescrizioni. Come se quei cappelli fossero un paziente da curare. «La tesi è stata apprezzata dalla commissione – racconta – e la discussione è andata bene».
I primi tre anni di studio Irene li aveva fatti all’Università di Padova iscrivendosi a Storia e Tutela dei Beni Culturali. Poi per la specialistica ha scelto di partire alla volta della Spagna. «In Italia avrei potuto tentare di entrare in una delle grandi scuole nazionali di restauro e intraprendere un cammino molto lungo prima di specializzarmi. Ma cercavo qualcosa di più concentrato, che richiedesse un biennio di studi che comunque mi qualificasse professionalmente. A Valencia dove già ero stata in Erasmus sapevo esser attivo un master europeo di restauro piuttosto rinomato. E così ho scelto di partire. In realtà avrei preferito provare a vivere in un’altra città, ma Valencia offriva un’occasione che faceva proprio al caso mio». Quando è partita Irene aveva un’idea piuttosto precisa di quel che l’aspettava, ma non immaginava ancora che il master che si apprestava a frequentare le avrebbe svelato la sua vera passione: quella per il restauro tessile.
«Ho iniziato ad avvicinarmi al laboratorio tessile della scuola – racconta – attraverso uno stage interno. Non credevo potesse piacermi tanto. Parlare di tessile vuol dire parlare di moda, di storia della moda e di tessuti, un’idea di restauro molto diversa da quella tradizionale che mi ha coinvolto moltissimo». E adesso? «Intanto sono tornata a Castelfranco dove vive la mia famiglia – dice sorridendo -. Non nascondo di sentirmi un po’ fuori luogo, qui, in questo momento della mia vita. Quel che ti offre la città non lo puoi certo ritrovare in una piccola comunità come questa. Comunque ho iniziato a inviare curriculum sia in Italia che in Spagna e spero che presto si apra qualche opportunità lavorativa. Mi piacerebbe davvero molto applicare le conoscenze apprese con gli studi ad un’attività concreta».
I primi tre anni di studio Irene li aveva fatti all’Università di Padova iscrivendosi a Storia e Tutela dei Beni Culturali. Poi per la specialistica ha scelto di partire alla volta della Spagna. «In Italia avrei potuto tentare di entrare in una delle grandi scuole nazionali di restauro e intraprendere un cammino molto lungo prima di specializzarmi. Ma cercavo qualcosa di più concentrato, che richiedesse un biennio di studi che comunque mi qualificasse professionalmente. A Valencia dove già ero stata in Erasmus sapevo esser attivo un master europeo di restauro piuttosto rinomato. E così ho scelto di partire. In realtà avrei preferito provare a vivere in un’altra città, ma Valencia offriva un’occasione che faceva proprio al caso mio». Quando è partita Irene aveva un’idea piuttosto precisa di quel che l’aspettava, ma non immaginava ancora che il master che si apprestava a frequentare le avrebbe svelato la sua vera passione: quella per il restauro tessile.
«Ho iniziato ad avvicinarmi al laboratorio tessile della scuola – racconta – attraverso uno stage interno. Non credevo potesse piacermi tanto. Parlare di tessile vuol dire parlare di moda, di storia della moda e di tessuti, un’idea di restauro molto diversa da quella tradizionale che mi ha coinvolto moltissimo». E adesso? «Intanto sono tornata a Castelfranco dove vive la mia famiglia – dice sorridendo -. Non nascondo di sentirmi un po’ fuori luogo, qui, in questo momento della mia vita. Quel che ti offre la città non lo puoi certo ritrovare in una piccola comunità come questa. Comunque ho iniziato a inviare curriculum sia in Italia che in Spagna e spero che presto si apra qualche opportunità lavorativa. Mi piacerebbe davvero molto applicare le conoscenze apprese con gli studi ad un’attività concreta».
00:00|October 3, 2013
Katia Bernuzzi