Michele Azzoni, vincitore della Borsa di Studio Vanni Adami 2022, si racconta. La scelta della facoltà all’ultimo anno delle superiori e l’interesse per la Medicina, nato gradualmente: «L’impegno è gravoso, ma non bisogna mai smettere di crederci»

«Un successo inaspettato che mi ha fatto veramente piacere. Ho avuto modo di conoscere un bell’ambiente, quello della LILT e ho visto organizzatori entusiasti e consapevoli dell’importanza dell’iniziativa che portano avanti». Così Michele Azzoni, giovane di Sospiro che frequenta il quarto anno di Medicina all’Università degli Studi di Pavia. Quest’anno, è stata assegnata a lui la borsa di studio intitolata al dottor Vanni Adami, come abbiamo riportato nell’articolo pubblicato sul numero del 3 giugno del nostro settimanale. Nell’intervista che segue conosceremo meglio il suo percorso di studi e i sentimenti provati in questi anni così impegnativi.
Partiamo dalla scelta della facoltà: è stata facile, ha seguito i consigli di qualcuno?
«I miei genitori mi hanno lasciato libero nella mia decisione, ma devo ammettere che è stata un po’ faticosa, perché non da sempre convinto di voler fare Medicina. Ho maturato l’idea di una scelta in ambito scientifico, più di ricerca per la precisione, soltanto durante il quinto anno delle superiori. Può sembrare strano, ma mi era balenata anche l’idea di iscrivermi a filosofia, una facoltà completamente diversa... Comunque, una volta deciso per Medicina, ho provato il test d’ingresso, ma senza successo; ho superato bene la delusione e ho scelto di frequentare Biotecnologie mediche. Ben presto, però, mi sono reso conto che non era ciò che volevo fare nella vita e ho trovato altre persone con il mio stesso problema; ne abbiamo parlato, ci siamo motivati a vicenda e così l’anno dopo, ho ritentato la prova e l’ho superata. Direi, perciò, che la mia è stata una scelta più empirica, perché, come ho spiegato, mi sono accorto strada facendo di quali fossero veramente i miei interessi»...
«I miei genitori mi hanno lasciato libero nella mia decisione, ma devo ammettere che è stata un po’ faticosa, perché non da sempre convinto di voler fare Medicina. Ho maturato l’idea di una scelta in ambito scientifico, più di ricerca per la precisione, soltanto durante il quinto anno delle superiori. Può sembrare strano, ma mi era balenata anche l’idea di iscrivermi a filosofia, una facoltà completamente diversa... Comunque, una volta deciso per Medicina, ho provato il test d’ingresso, ma senza successo; ho superato bene la delusione e ho scelto di frequentare Biotecnologie mediche. Ben presto, però, mi sono reso conto che non era ciò che volevo fare nella vita e ho trovato altre persone con il mio stesso problema; ne abbiamo parlato, ci siamo motivati a vicenda e così l’anno dopo, ho ritentato la prova e l’ho superata. Direi, perciò, che la mia è stata una scelta più empirica, perché, come ho spiegato, mi sono accorto strada facendo di quali fossero veramente i miei interessi»...
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00:00|June 16, 2022