
«La neve è la cosa più bella che possa succedere per i bambini del Piedibus!». Andare a scuola a piedi fa bene alla salute, aiuta ad imparare il codice della strada e quello della convivenza tra bambini di età differenti e di etnie diverse ed è divertente. Il concetto è ben riassunto dall’immagine legata alla neve riferita da Giancarla Zuelli che, per il Comune di Casalmaggiore, coordina il servizio che può contare su ben 24 volontari.
L’esperienza è nata cinque anni fa in sinergia con l’Asl e sta andando a gonfie vele. I bambini che quest’anno usufruiscono del servizio sono
L’esperienza è nata cinque anni fa in sinergia con l’Asl e sta andando a gonfie vele. I bambini che quest’anno usufruiscono del servizio sono
«Sono tanti anche i bambini delle prime classi – riferisce Zuelli – il che significa che il tasso di gradimento raggiunto è più che soddisfacente. I volontari sono bravissimi. Molti sono gli stessi con cui l'esperienza era partita cinque anni fa. Sono affabili, disponibili, ma allo stesso tempo si sanno fare rispettare. Camminare a piedi verso la scuola è un piacere per loro quanto per i più piccoli che ne traggono benefici sia in termini di salute che di relazione con i coetanei».
Giancarla Zuelli ormai è esperta dell' “autobus che va a piedi”. E' lei che, ogni mese, raduna i volontari e con loro verifica che il servizio funzioni. «All'inizio dell'anno i bambini sono vivaci ed agitati, ma via via che passano i mesi il servizio li aiuta a diventare più consapevoli del loro corpo e del fatto che per stare bene assieme ci sono regole che vanno rispettate. Sul Piedibus non ci si spinge, si sta in fila correttamente e non si danno calci, per esempio. E quel che all'inizio sembra una regola imposta alla fine diventa un'abitudine acquisita» - racconta Zuelli.
A Casalmaggiore le linee del Piedibus sono tre: la linea arancio che parte dal palazzo municipale alle 7,50; la linea gialla che parte da via Martelli alle 7,45 e la linea verde che parte dal quartiere Baslenga alle 8. Tutte e tre le linee assicurano l'arrivo a scuola entro le 8,15 quando squilla la campanella. Tre sono i volontari che seguono ogni linea: uno in testa, uno in coda e uno che porta il carretto per gli zaini. «Nulla spaventa bambini e volontari. Nè la pioggia né tantomeno la neve. I piccoli poi adorano i fiocchi bianchi. Certo, chi trascina il carretto con gli zaini fa più fatica, ma il Piedibus non si ferma mai». Tutti i volontari del servizio sono iscritti al Centro Sociale Primavera. Al termine di ogni ogni anno scolastico, poi, viene rilasciato alle famiglie in questionario da riconsegnare in forma anonima: «E' un modo per verificare il gradimento del Piedibus – dice Zuelli – ma anche per toccare con mano se andare a scuola a piedi ha portato ai bambini dei benefici. Facciamo domande, per esempio sulle abitudini alimentari dei piccoli a colazioni e chiediamo loro se sono cambiate dopo che hanno iniziato ad usufruire del servizio. Ma ci interroghiamo anche sul fatto che il camminare, per esempio, abbia portato benefici al sonno dei bimbi. Tutte informazioni, queste, che poi trasferiamo all'Asl».
Il servizio, insomma, è pensato e studiato in ogni suo dettaglio oltre che costantemente monitorato.
I cartelli che segnalano le varie fermate del Piedibus sono ormai entrati a far parte della segnaletica che abitualmente cade sotto gli occhi dei cittadini. Da non dimenticare infine che 81 bambini a piedi sono almeno 30/40 auto di genitori in meno davanti all'ingresso della scuola.
Giancarla Zuelli ormai è esperta dell' “autobus che va a piedi”. E' lei che, ogni mese, raduna i volontari e con loro verifica che il servizio funzioni. «All'inizio dell'anno i bambini sono vivaci ed agitati, ma via via che passano i mesi il servizio li aiuta a diventare più consapevoli del loro corpo e del fatto che per stare bene assieme ci sono regole che vanno rispettate. Sul Piedibus non ci si spinge, si sta in fila correttamente e non si danno calci, per esempio. E quel che all'inizio sembra una regola imposta alla fine diventa un'abitudine acquisita» - racconta Zuelli.
A Casalmaggiore le linee del Piedibus sono tre: la linea arancio che parte dal palazzo municipale alle 7,50; la linea gialla che parte da via Martelli alle 7,45 e la linea verde che parte dal quartiere Baslenga alle 8. Tutte e tre le linee assicurano l'arrivo a scuola entro le 8,15 quando squilla la campanella. Tre sono i volontari che seguono ogni linea: uno in testa, uno in coda e uno che porta il carretto per gli zaini. «Nulla spaventa bambini e volontari. Nè la pioggia né tantomeno la neve. I piccoli poi adorano i fiocchi bianchi. Certo, chi trascina il carretto con gli zaini fa più fatica, ma il Piedibus non si ferma mai». Tutti i volontari del servizio sono iscritti al Centro Sociale Primavera. Al termine di ogni ogni anno scolastico, poi, viene rilasciato alle famiglie in questionario da riconsegnare in forma anonima: «E' un modo per verificare il gradimento del Piedibus – dice Zuelli – ma anche per toccare con mano se andare a scuola a piedi ha portato ai bambini dei benefici. Facciamo domande, per esempio sulle abitudini alimentari dei piccoli a colazioni e chiediamo loro se sono cambiate dopo che hanno iniziato ad usufruire del servizio. Ma ci interroghiamo anche sul fatto che il camminare, per esempio, abbia portato benefici al sonno dei bimbi. Tutte informazioni, queste, che poi trasferiamo all'Asl».
Il servizio, insomma, è pensato e studiato in ogni suo dettaglio oltre che costantemente monitorato.
I cartelli che segnalano le varie fermate del Piedibus sono ormai entrati a far parte della segnaletica che abitualmente cade sotto gli occhi dei cittadini. Da non dimenticare infine che 81 bambini a piedi sono almeno 30/40 auto di genitori in meno davanti all'ingresso della scuola.
00:00|October 10, 2013
Katia Bernuzzi