Per StradifariFestival, Zimerman e tre prediletti strumentisti ad arco
Krystian Zimerman è uno degli utlimi miti del pianoforte. Dalla vittoria del Grand Prix al Concorso Chopin, che risale al 1975, per il musicista polacco si sono aperte le porte di una brillante carriera internazionale che lo ha visto protagonista con i più celebri direttori, con blasonate orchestre e sui palcoscenici delle più importanti sale da concerto. Giovedì 3 ottobre fa il suo debutto nell’Auditorium Giovanni Arvedi per lo StradivariFestival (ore 21). Ma non sarà solo con il suo pianoforte (scrupoloso e attento a ogni dettaglio, leggenda vuole che lo porti sempre con sè, che lo accordi personalmente prima di ogni concerto in assoluta solitudine); con lui sul palco per questo debutto ha infatti chiamato a raccolta tre strumentisti: Marysia Nowak (violino) Katarzyna Budnik (viola), Yuya Okamoto (violoncello). Lo riscopriremo dunque primus inter pares in una formazione da camera: delicati equilibri fra tastiera e archi. Una scelta di programma raffinata, in omaggio al pieno romanticismo viennese: “lo slancio prima scalpitante e poi più temperato di Brahms e, nel mezzo, una vera rarità: il primo e unico (nonchè incompiuto) lavoro cameristico di un giovane Mahler che ancora studente, guardava ammaliato dal suono brahmsiano”. I tre Quartetti con pianoforte di Johannes Brahms (la serata propone il Quartetto con pianoforte n. 2 op. 26 in la maggiore e il n. 3 op. 60 in do minore) giungono al termine del suo periodo Sturm und Drang e all’inizio del suo personale “classicismo” quando arriverà ad ammorbidire i contrasti tematici, pur mantenendo la divisione fra le varie sezioni della forma-sonata. Per diventare - come lo definì Schonberg - il vero “rigeneratore” dei modelli classici...
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00:00|September 26, 2019