Per la rubrica Io c'ero: Mi manca Van Gogh di Francesca Astrei
“Mi manca Van Gogh”, monologo scritto, diretto e interpretato da Francesca Astrei, stasera porta in scena una storia vera. L’attrice coinvolge il pubblico, distratto, maleducato, i cellulari accesi, le suonerie, addirittura c’è chi sgranocchia patatine fritte. «Io la notte sogno di essere in un quadro di Van Gogh. La cameretta e il quadro dei corvi: li sogno tutte le notti. Vedo queste macchie nere, che si avvicinano, e realizzo che sono corvi. Vengono verso di me, e cercano di strangolarmi, tirandomi per un foulard arancione, che io indosso quella notte». Il foulard arancione è la pistola di Cechov: “se nella storia compare una pistola, questa prima o poi sparerà”. Van Gogh non era pazzo, era un genio, scriveva Artaud indagando il rapporto tra l’individuo ferito e la società. In certi contesti, l’istigazione al suicidio è opera di una società in cui la colpa è sempre della vittima. E pensando a chi possa essere “un suicidato della società” contemporanea ad Astrei è venuto spontaneo orientarsi ai casi di revenge porn....
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00:00|April 25, 2024
Paola Silvia Dolci