Al Ponchielli, la trasposizione di Cirillo di “Orgoglio e Pregiudizio” Per la rubrica "Io c'ero"
Calano le luci e si apre il sipario su padre Bennet: “È cosa risaputa, che uno scapolo, in possesso di una buona dote, ha bisogno soltanto di una cosa, e questa cosa, si chiama: moglie!”. Non tornavamo al Ponchielli dal 19 febbraio 2020, allora avevamo visto lo spettacolo Le signorine di Sepe, con Isa Danieli e Giuliana De Sio, poi, lo scoppio della pandemia. Stasera, è la volta del primo Ottocento inglese, con Orgoglio e pregiudizio, di Arturo Cirillo, con un adattamento del drammaturgo Antonio Piccolo. Il teatro è semivuoto a causa del distanziamento; pensiamo alla proposta mai accolta di Moni Ovadia di fare almeno due turni a spettacolo. Questa è la prima versione teatrale italiana del romanzo della povera zitella Jane Austen: ha ottenuto il premio Ubu per gli splendidi costumi vittoriani, appariscenti per colori e volumi, e per la scenografia, spartana e simbolica, costituita di quattro specchi roteanti e basculanti che disegnano lo spazio nel buio, e con cui tutti i personaggi si relazionano, muovendoli....
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00:00|June 3, 2021
Paola Silvia Dolci