Nuova puntata della rubrica L'altro violino di Roberto Codazzi
“Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra” cantava Giorgio Gaber in un brano che proprio quest’anno compie trent’anni ma la cui modernità non perde mordente. L’interrogativo diventa ancora più pregnante quando si parla di “cultura di destra” e di “cultura di sinistra” come si fa insistentemente in questo periodo, invocando il cosiddetto spoils system anche in un ambito in cui dovrebbe valere il merito, più che l’appartenenza politica. Per spiegare il concetto, chi governa - a qualsiasi livello - tende a mettere i propri uomini (e donne) di fiducia nei vari settori, per mantenerne il controllo. A tale proposito nei giorni scorsi il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un articolo di retroscena, a firma Giovanna Vitale, ripreso anche da diversi telegiornali, sul “valzer delle poltrone” che starebbe interessando i principali enti lirici italiani a seguito dell’avvento del governo Meloni. Un articolo in cui si ipotizza l’arrivo di Fortunato Ortombina, attuale sovrintendente de La Fenice di Venezia, alla Scala di Milano al posto di Dominique Meyer, e così via, preconizzando anche la sostituzione del direttore musicale Riccardo Chailly con Daniele Gatti, per proseguire con i teatri di Cagliari, Bari, Palermo e ovviamente tirando in ballo la direttrice d’orchestra - anche se lei vuole essere chiamata direttore - di destra per antonomasia, Beatrice Venezi, da tempo al centro delle cronache. Ora la domanda che ingenuamente mi pongo è la seguente:...
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00:00|March 28, 2024
Roberto Codazzi