Addio a Giovanni Solci, artista poliedrico, ma anche atleta e ballerino di tango
Con Giovanni Solci, deceduto nei giorni scorsi ad 88 anni d’età, scompare l’ultimo grande scultore cremonese. Una personalità poliedrica, la sua: fotografo, atleta, meccanico, appassionato ballerino di tango e, soprattutto, scultore, un grande scultore.
Nato l’8 novembre 1931 in via Volturno a Cremona, fin da giovanissimo entra in contatto con il mondo dell’arte e della scultura nella bottega marmistica del padre Francesco, che lavora per Arturo Ferraroni, nella quale gravitavano molti importanti scultori cittadini e italiani, che hanno arricchito la parte monumentale del cimitero cittadino. In particolare fu il grande e severissimo scultore Adamo Anselmi, che si accorse delle sue grandi capacità nel realizzare in creta un suo bozzetto a soli 11 anni, a guidare il suo precocissimo innato talento artistico che lo vedrà poi impegnato oltre che nella scultura, sua tecnica principale, nella fotografia, nella grafica, e sporadicamente nella pittura. Fu uno dei primi a fare un servizio fotografico alla giovanissima cantante Mina, ripresa in costume dall’Isola dei Bruti, poi distrutto dalla madre. Eclettico scultore ha fatto creazioni artistiche per l’industria di giocattoli, oggetti d’arredamento, targhe sportive, copie di animali da giardino, modelli di animali da richiamo per un produttore internazionale di stampi da caccia, particolari confezioni artistiche come i celebri cofanetti di caramelle Sperlari degli anni ’60 e ’70. Partito dalla lavorazione del marmo, assecondando la tradizione paterna nella scultura cimiteriale, ha poi sviluppato il suo personalissimo stile nelle opere in bronzo. Ha realizzato una lunga serie di medaglie dedicate alle navi della Marina militare italiana...
Nato l’8 novembre 1931 in via Volturno a Cremona, fin da giovanissimo entra in contatto con il mondo dell’arte e della scultura nella bottega marmistica del padre Francesco, che lavora per Arturo Ferraroni, nella quale gravitavano molti importanti scultori cittadini e italiani, che hanno arricchito la parte monumentale del cimitero cittadino. In particolare fu il grande e severissimo scultore Adamo Anselmi, che si accorse delle sue grandi capacità nel realizzare in creta un suo bozzetto a soli 11 anni, a guidare il suo precocissimo innato talento artistico che lo vedrà poi impegnato oltre che nella scultura, sua tecnica principale, nella fotografia, nella grafica, e sporadicamente nella pittura. Fu uno dei primi a fare un servizio fotografico alla giovanissima cantante Mina, ripresa in costume dall’Isola dei Bruti, poi distrutto dalla madre. Eclettico scultore ha fatto creazioni artistiche per l’industria di giocattoli, oggetti d’arredamento, targhe sportive, copie di animali da giardino, modelli di animali da richiamo per un produttore internazionale di stampi da caccia, particolari confezioni artistiche come i celebri cofanetti di caramelle Sperlari degli anni ’60 e ’70. Partito dalla lavorazione del marmo, assecondando la tradizione paterna nella scultura cimiteriale, ha poi sviluppato il suo personalissimo stile nelle opere in bronzo. Ha realizzato una lunga serie di medaglie dedicate alle navi della Marina militare italiana...
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00:00|September 10, 2020
Fabrizio Loffi