Nuovo appuntamento con la rubrica: L'altro violino, Riflessioni sulla musica in punta d'arco
C’era una volta il concerto di Capodanno da Vienna che Raiuno trasmetteva in diretta. Quando la durata scavallava l’orario del Tg delle 13,30 la trasmissione proseguiva su Raitre per permettere agli appassionati di non perdere i popolari bis, in particolare il valzer Sul bel Danubio blu e la Marcia di Radetzky. Era l’evento di musica classica di gran lunga più visto dell’anno sulla tivù generalista. Poi la televisione di Stato, per quello spirito tafazziano che sovente ne ha contraddistinto le strategie, ha pensato di crearsi una bella concorrenza interna sovrapponendo al tradizionale appuntamento viennese un concerto di Capodanno in salsa nostrana, individuando nella Fenice di Venezia il contesto migliore. Nulla da dire sulla scelta del teatro, uno dei più belli del mondo, e del luogo, una città che rappresenta la Grande Bellezza dell’Italia nel mondo, ma sono le modalità e lo spirito con con cui nasce l’iniziativa a lasciare molto perplessi. Anzitutto il concerto in Laguna è a mezzogiorno esattamente come quello di Vienna, talché la Rai ha deciso di trasmettere in diretta sul primo canale l’evento della Fenice e, a seguire, in differita su Raidue con inizio alle 13,30 l’evento dal Musikverein, un tandem assurdo che in definitiva finisce col disorientare e costringere gli appassionati a fare lo slalom e a una sfiancante maratona di note di quelle che nemmeno i musicofili più incalliti riescono a sopportare....
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO A GIOVEDì 19 GENNAIO, OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
00:00|January 12, 2023
Roberto Codazzi