Nuovo appuntamento con la rubrica L'altro violino a cura di Roberto Codazzi
Vengono in mente quei vietnamiti rimasti per decenni nella foresta per salvarsi dalla guerra, non sapendo che questa era finita da tempo. Il paragone va a Rosa Chemical, il guerriero che combatte la libertà di pensiero e di espressione in un paese, l’Italia, che fortunatamente non è l’Iran e il Qatar e in cui questi valori sono salvaguardati da tempo. Il giovane “artista” - usiamo le virgolette come avrebbe fatto Renato Zero, uno dei suoi massimi detrattori - si è esibito alle Colonie Padane quale “punta di diamante” - anche qui le virgolette sono d’obbligo - del Tanta Robba Festival e come succede sempre in questi casi i social si sono scatenati, non tanto per la trasgressione manifestata dal rapper piuttosto per aver fatto iniziare la sua rumorosa esibizione sul far della mezzanotte, dividendo a metà il popolo di Facebook tra chi “Cremona è una città dormitorio” e chi per contro “non avete rispetto per coloro i quali domani mattina devono svegliarsi presto per impastare il pane”. I soliti tira e molla di ogni estate, insomma. A un certo punto il cantante ha interrotto lo show per leggere una lettera rivolta al pubblico: “Sono nato - ha detto il rapper di Rivoli - in un piccolo paese e sono abituato ad avere gli occhi addosso per il modo di vestire, i piercing, il trucco. Se risponderete con apertura ed educazione a chi sputa odio e ancora non ha capito dove sta andando il nuovo mondo libero, sarete voi i vincitori. Sono persone infelici che non sanno reagire a un cambiamento. Ne sarà valsa la pena”....
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00:00|July 13, 2023
Roberto Codazzi