Una coppia di autori made in Italy tanto bene assortita - formata da Alessandro Bilotta (testi) e Sergio Gerasi (disegni) - ha dato vita a un nuovo capitolo (il sesto, a tutt’oggi) di una saga a fumetti che, benché costretta a farsi largo dentro la sterminata produzione editoriale degli anni più recenti, sta differenziandosi per la sua qualità e per la sua originalità. Ambientato in una città di Roma sempre più decadente (realtà che, per certi versi almeno, rammenta quella tristemente kitsch filmata da Paolo Sorrentino ne “La grande bellezza”), l’albo (“Eternity. I giorni non finiscono mai e la vita passa in fretta”) vede, una volta ancora, il giornalista di gossip Alceste Santacroce al centro della scena, cronista (mondano) chiamato a riferire ai suoi lettori di una società in cui la sostanza della collettività sta progressivamente liquefacendosi dinanzi a quello che per tutti (o quasi) pare essere imprescindibile, ossia il culto di sé e dell’apparenza....

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