Per la rubrica Musica! Accordi & Disaccordi
“Ho una cosa che mi torna sempre alla mente. Una cosa che neanche immagineresti, perché è insignificante. I deboli applausi dopo che annunciavo un brano. Erano applausi lenti, leggeri, persino stanchi. Pensavo fossero molto cool allora. Di gente abituata a sentire di tutto e a ignorare sé stessa. Mi piaceva quella stanchezza delle mani. Quell’indolenza. Applausi silenziosi anche quelli. Il silenzio. Sempre il silenzio. Un’ossessione della mia vita. Ancora oggi di notte li sogno: non sogno la mia musica, quella no, sogno gli applausi iniziali. Sogno mani incerte, fruscii, silenzi. Il suono del fumo, sì proprio il suono, che nel buio blu di quei locali sale verso l’alto per non andare da nessuna parte”. In questo estratto di Chet, romanzo edito da Neri Pozza, Roberto Cotroneo descrive l’atmosfera di quei locali, di quei giorni, di quei tempi. Tempi che precedettero lo strappo nella vita del musicista, che - questo il pretesto dell’autore per produrre un’opera intrisa di bellezza, sensibilità ed eleganza stropicciata - in quelle pagine immagina essere ancora vivo nel Salento, in autoesilio volontario, cancellando dunque il triste epilogo di Amsterdam luogo della sua prematura scomparsa....
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00:00|July 28, 2022
Lorenzo Costa