Nuovo appuntamento con la rubrica "L'altro violino" di Roberto Codazzi
A bocce ferme, ora che le elezioni comunali sono avvenute posso confessare che durante la campagna elettorale mi sono divertito - nei limiti del possibile - a seguire tutti i dibattiti pubblici e le interviste sui vari giornali, laddove i vari candidati alla poltrona di sindaco di Cremona erano chiamati a esprimere il loro programma in materia di cultura. O per meglio dire in “tema” di cultura, che è oggi l’espressione più usata (anche il linguaggio della politica segue le sue mode). Non farò nomi e cognomi, e neanche dichiarerò i colori politici, per salvaguardare al massimo la neutralità di questa rubrica, sperando sempre di riuscirci. Coloro che come me hanno seguito la vicenda con attenzione sapranno magari collegare gli argomenti ai vari candidati, ma non è questo il nodo della questione: il “tema” - eccololà - è analizzare con spirito critico costruttivo quanto gli aspiranti sindaci fossero preparati a esprimere un programma per una città che fa della cultura uno dei suoi fiori all’occhiello anche a livello internazionale, oltre che una risorsa economica potenzialmente sempre più importante e con ulteriori possibilità di sviluppo. Devo dire che in corso d’opera alcuni candidati hanno cambiato più volte argomento, come se qualcuno abbia suggerito loro di modificare il tiro dopo alcune uscite piuttosto infelici, o semplicemente per incoerenza. Ma se possibile c’è stato un “tema” che ha accomunato candidati di destra e sinistra, che è quello del Grande Fiume, sul quale quest’anno hanno tutti improvvisamente puntato....
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00:00|July 11, 2024
Roberto Codazzi