Pubblicato il piano di riorganizzazione che ha come primo obiettivo il risparmio. In linea con le direttive regionali e della spending review l’Azienda cremonese ridefinisce i dipartimenti per ottimizzare le risorse e valorizzare le eccellenze
Parola d’ordine risparmio. Lo aveva chiesto la Regione quando a giugno aveva emanato la delibera sul riordino delle alte specialità e degli ospedali; lo aveva ribadito l’assessore alla Salute Mario Mantovani nella sua visita di luglio al Maggiore.
E così sarà. Rispettando la spending review imposta anche al sistema sanitario, l’Azienda Ospedaliera ha messo nero su bianco il suo futuro. In economia. Attraverso una riorganizzazione dei presidi di Cremona e Casalmaggiore basata sulla riduzione dei primariati (oggi definiti strutture complesse), che da 55 passeranno a 49, la ridefinizione della gerarchia dipartimentale e sulla revisione degli incarichi di posizione.
Il nuovo Piano organizzativo aziendale (Poa) per il triennio 2012-2014, deliberato e approvato all’inizio dell’anno, è stato definitivamente attuato il 28 novembre scorso con la soppressione, l’istituzione e la trasformazione di diverse strutture aziendali.
«Il Pirellone ha domandato all’azienda una riduzione delle strutture complesse del 10,9% - spiega il direttore generale Simona Mariani - contestualmente ha chiesto la riduzione di dipartimenti. Si tratta di un riassetto interno che non avrà ripercussione sull’utenza. Non saranno tolti servizi, ma offerte prestazioni migliori».
Basti pensare che un primario costa all’anno tra gli 80 mila e i 200 mila euro. Cifre che sommate incidono sul bilancio. Va da sé che la contrazione di tutte le figure dirigenziali mira a contenere l’esborso.
Prima operazione: la soppressione di dieci dipartimenti gestionali e tecnico scientifici (che afferiscono cioè ad un capo dipartimento che gestisce budget e personale) e la contestuale istituzione di altri dieci, attraverso fusioni (ad esempio medicina, chirurgia, neuroscienze), declassamenti (downgrading) e promozioni (upgrading).
Perchè l’ottimizzazione delle risorse va di pari passo con...
E così sarà. Rispettando la spending review imposta anche al sistema sanitario, l’Azienda Ospedaliera ha messo nero su bianco il suo futuro. In economia. Attraverso una riorganizzazione dei presidi di Cremona e Casalmaggiore basata sulla riduzione dei primariati (oggi definiti strutture complesse), che da 55 passeranno a 49, la ridefinizione della gerarchia dipartimentale e sulla revisione degli incarichi di posizione.
Il nuovo Piano organizzativo aziendale (Poa) per il triennio 2012-2014, deliberato e approvato all’inizio dell’anno, è stato definitivamente attuato il 28 novembre scorso con la soppressione, l’istituzione e la trasformazione di diverse strutture aziendali.
«Il Pirellone ha domandato all’azienda una riduzione delle strutture complesse del 10,9% - spiega il direttore generale Simona Mariani - contestualmente ha chiesto la riduzione di dipartimenti. Si tratta di un riassetto interno che non avrà ripercussione sull’utenza. Non saranno tolti servizi, ma offerte prestazioni migliori».
Basti pensare che un primario costa all’anno tra gli 80 mila e i 200 mila euro. Cifre che sommate incidono sul bilancio. Va da sé che la contrazione di tutte le figure dirigenziali mira a contenere l’esborso.
Prima operazione: la soppressione di dieci dipartimenti gestionali e tecnico scientifici (che afferiscono cioè ad un capo dipartimento che gestisce budget e personale) e la contestuale istituzione di altri dieci, attraverso fusioni (ad esempio medicina, chirurgia, neuroscienze), declassamenti (downgrading) e promozioni (upgrading).
Perchè l’ottimizzazione delle risorse va di pari passo con...
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00:00|December 11, 2013
Bibiana Sudati