
Se ne è andato in silenzio martedì scorso, prerogativa tipica dei grandi personaggi, lui che nella sua intensa vita aveva sempre buone parole per tutti. Gianni Crotti, ex calciatore e poi dirigente di società blasonate quali Crema, Castelleone, Luisiana, Orceana, Romanengo ed Aurora. Juventino conservatore, “Gianì Crot” è riuscito a rinviare il passaggio a miglior vita giusto per avere il tempo di esultare per l’ultimo scudetto: bene inteso, per lui era il trentunesimo, conquistato dallo squadrone allenato da mister Antonio Conte. Ma era soprattutto un sincero appassionato di football l’elegantissimo e sempre sorridente Crotti. In un mondo di furbi, la sua genuina classe e pungente ironia si è sempre contraddistinta. Sino a poco tempo fa, il negozio d’abbigliamento maschile di famiglia, oggi gestito dai figli, era anche il quartier generale, o meglio un punto di ritrovo per calciatori, dirigenti, giornalai e giornalisti e per tutti Sir Gianni aveva consigli, aneddoti e dritte. Più o meno, sul finire degli anni Settanta, mentre da dirigente stava portando in auge, in quel di Orzinuovi, l’Orceana, Crotti senior (pure il figlio Franco è un calciofilo capace) incontrò l’attuale presidentissimo del Brescia (all’epoca patron dell’Ospitaletto in procinto di accasarsi al Bologna) Gino Luigi Corioni: tra i due fu subito sintonia al punto che l’astuto bresciano Corioni, il frizzante addetto ai lavori cremasco, l’avrebbe volentieri portato con se nell’organigramma del club bolognese. Ma l’esuberante con stile, signor Crotti declinò garbatamente l’illustre offerta per restare a fare calcio nella nostra città. Nessun campanilismo, solo indomabile attaccamento alla terra cremasca, a volte ingrata. Questo era anche il vulcanico Gianni: chapeau.
00:00|May 7, 2013
Stefano Mauri