Attualità

Fiera Bovino, Fava denuncia: «Governo immobile sulle risorse»

«Una battaglia di grande respiro, che deve coinvolgere tutti, e che è solo iniziata. Questa che parte da Cremona è la settimana cruciale per poter dire al ministro delle Politiche Agricole che ci sono priorità che vanno affrontate e che occorre dire la verità agli operatori: se non cambia la Legge di Stabilità noi non potremo intervenire seriamente sul comparto». All'indomani del primo incontro di presentazione del Piano di sviluppo rurale, l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, oggi a Cremona, in occasione della prima giornata di apertura della Fiera del Bovino da latte, torna ad affrontare il tema delle risorse per il comparto, denunciando l'immobilismo del Governo.
CENTRALISMO VUOLE ESPUGNARE NOSTRE RISORSE – «Il disegno centralista di espugnazione delle risorse è sbagliato - ha ricordato nuovamente il responsabile dell'Agricoltura lombarda –, lo dice la quasi totalità degli oltre 4mila operatori del settore, sentiti al Nord come al Sud in un sondaggio sul tema. Gli agricoltori ci chiedono che siano le Regioni a pianificare in agricoltura e devono farlo senza introdurre trattamenti disomogenei, rispetto alle singole Misure, tra una Regione e l'altra. Questo momento fieristico, e dovrà essere così in altre occasioni, deve essere luogo per mettere a fuoco bisogni e necessità di tutti coloro che lavorano nel primario. A prescindere dai numeri in forte crescita dell'iniziativa fieristica cremonese, la qualità della stessa si misurerà sul livello del dibattito politico».
CREMONA LABORATORIO DI CONFRONTO – Non solo rassegne ludiche e a valenza economica, quindi. «La politica dell'agricoltura lombarda passa attraverso queste iniziative – ha proseguito Fava – e credo che Cremona possa ambire ad assumere un ruolo di laboratorio di confronto, che si sviluppa in poche altre realtà territoriali. E chi se non gli addetti ai lavori devono fare proposte al mondo politico, che deve mettersi totalmente in una logica di ascolto? Le mie idee sono chiare sulle prospettive che il comparto deve porsi come obiettivi, ma vanno implementate con la definizione delle misure che andranno applicate: la definizione dei bisogni passa solo attraverso il confronto con gli operatori».
CON PSR IN ANTICIPO DIMOSTRIAMO GRANDE ATTENZIONE – «Abbiamo scelto di partire ieri in anticipo rispetto al resto d'Italia con la prima presentazione del Psr e, guarda caso, forse oggi ci sarà il primo incontro tra ministro e Regioni, per discutere di ripartizione delle risorse alle Regioni» ha sottolineato l'assessore lombardo. «Noi siamo partiti con una pianificazione generale – ha spiegato Fava –, sintetizzando le cose che andranno potenziate e gli aspetti su cui allenteremo la nostra presenza. Vale a dire, sempre più misure specifiche e interventi "per la produzione, per l'aumento della qualità, per mettere insieme le imprese con l'obiettivo di aumentare la redditività agricola. Per migliorare e stabilizzare redditi e prezzi. D'altra parte faremo meno iniziative in ogni ambito che non è prettamente agricolo. Basta con i soldi destinati agli operatori agricoli che vanno a finanziare la costruzione di nuove piazze. I Gal, ad esempio, potranno contare ancora su risorse cospicue, ma dovranno soprattutto lavorare per promuovere i prodotti agricoli. Sicuramente dovranno finire di usare risorse per fini che con l'agricoltura non c'entrano».
VALORIZZARE SIMILITUDINI TERRITORI – «Ora – ha annunciato Fava – inizierò a distribuire il testo del nostro Psr base a Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia, in modo che le cinque Regioni del Nord possano arrivare a mettere a punto documenti che valorizzino le similitudini dei territori, le peculiarità su cui si basa l'agricoltura del Nord; in attesa di poter contare su risorse che, in ogni Caso, siamo noi ad anticipare all'Ue e che poi tornano sul nostro territorio, ma che, di questo passo, con i vincoli imposti alla spesa, rischiamo di non utilizzare".  "La Regione è qui per quattro giorni - ha detto in conclusione Fava -, anche il presidente Maroni ha voluto esserci, per dimostrare quanto Regione Lombardia ha a cuore le sorti del settore. Cercheremo di incontrare e ascoltare tutti coloro che vorranno per parlare di temi specifici, per costruire insieme, così come abbiamo fatto con l'avvio del Psr, prospettive concrete per il futuro dell'agricoltura».
00:00|October 23, 2013
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