In provincia cresce la trasformazione, ma cede l’agricoltura. L’indagine 2013 realizzata dalla Regione con l’università Cattolica fotografa il peso di un settore che resta determinante, però soffre a vantaggio della grande distribuzione

Continuano a diminuire le aziende agricole lombarde (-23%), così come prosegue lo stato di sofferenza delle imprese alimentari (-16%). Tuttavia sembra perdere slancio la chiusura delle imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio (-11%), a testimonianza di una più accentuata professionalizzazione dei conduttori. Ancora più limitato risulta il calo della superficie agricola che nel decennio 200-2010 si è attestato sul 5%. Sono alcuni dei dati più significativi presenti nel consueto rapporto realizzato dalla Regione in collaborazione con l’Università Cattolica, la Smea e l’istituto di ricerca Eupolis Lombardia, presentato mercoledì mattina a Palazzo Pirelli a Milano. Al calo del numero di imprese fa da contraltare il dato occupazionale: in Lombardia le ore di lavoro in agricoltura sono scese del 15% mentre gli addetti dell’industria alimentare sono aumentati del 5%.
Il sistema distributivo - La provincia di Cremona, che per lungo tempo è stata il fanalino di coda della distribuzione alimentare lombarda, da qualche tempo ha iniziato un trend di crescita significativo che si è però interrotto nel 2012 (-0,5%), tanto che la densità complessiva rimane ancora inferiore alla media regionale (286 mq ogni mille abitanti contro 301).
All’interno di questo contesto la centrale Esd Italia (marchio Selex) inizia ad esercitare una concorrenza significativa alla storica leadership di Coop che, comunque, resta il punto di riferimento della distribuzione cremonese.
Gli scambi agroalimentari - Nel 2012 sono solo due le province che presentano, ed è la prima volta, un saldo positivo: Pavia (66 milioni di euro) e Lecco (1 milione di euro). Nelle altre nove province lombarde il deficit varia tra i 18 milioni di Cremona e i 2.295 di Milano.
Distribuzione territoriale delle aziende - In Lombardia sono oltre 6mila le industrie agroalimentari su un totale di 84.712 industrie manifatturiere. In provincia di Cremona sono 341 su un totale di 2.765 imprese manifatturiere. Numeri che vedono Cremona...
Il sistema distributivo - La provincia di Cremona, che per lungo tempo è stata il fanalino di coda della distribuzione alimentare lombarda, da qualche tempo ha iniziato un trend di crescita significativo che si è però interrotto nel 2012 (-0,5%), tanto che la densità complessiva rimane ancora inferiore alla media regionale (286 mq ogni mille abitanti contro 301).
All’interno di questo contesto la centrale Esd Italia (marchio Selex) inizia ad esercitare una concorrenza significativa alla storica leadership di Coop che, comunque, resta il punto di riferimento della distribuzione cremonese.
Gli scambi agroalimentari - Nel 2012 sono solo due le province che presentano, ed è la prima volta, un saldo positivo: Pavia (66 milioni di euro) e Lecco (1 milione di euro). Nelle altre nove province lombarde il deficit varia tra i 18 milioni di Cremona e i 2.295 di Milano.
Distribuzione territoriale delle aziende - In Lombardia sono oltre 6mila le industrie agroalimentari su un totale di 84.712 industrie manifatturiere. In provincia di Cremona sono 341 su un totale di 2.765 imprese manifatturiere. Numeri che vedono Cremona...
LEGGI L'INCHIESTA COMPLETA SU MONDO PADANO IN EDICOLA FINO A GIOVEDÌ 12 DICEMBRE OPPURE ABBONANDOTI A WWW.MONDOPADANO.IT
00:00|December 8, 2013