

Attualità
La crisi lascia a secco i benzinai Sempre più spesso gestori costretti a chiedere soldi agli istituti bancari
Caro carburante, quanto mi costi. Stavolta a dirlo non sono gli automobilisti ma gli stessi benzinai, che si trovano a fare i conti con margini di guadagno sempre più ristretti e un giro d’affari in picchiata. I dati parlano chiaro: in otto anni per gli esercenti cremaschi il volume di carburante erogato è dimezzato; colpa della crisi, delle tasse in aumento e della bruciante concorrenza dei distributori “no logo”, come quello previsto nel parcheggio dell’Ipercoop. «Crema è tra i comuni con il carburante più caro della Lombardia, un primato che ha portato un calo dei consumi annui pari al 27 per cento», afferma Graziano Bossi, titolare di un distributore a Trescore Cremasco e presidente della Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali di Carburanti della Confcommercio. Per i benzinai cremaschi, i litri erogati sono scesi da una media di 1.509.400 nel 2005 a 830 mila nel 2012, che oggi corrispondono a circa 1200 euro di reddito mensile per piazzola.
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Lidia Gallanti