Pancotto predica difesa e concentrazione massima:
«Capo d'Orlando al nostro livello. Cusin ci aiuterà»
Cremona-Capo d'Orlando ha i crismi della sfida salvezza, anche se dopo tre giornate la Vanoli si ritrova con quattro punti in tasca, mentre i siciliani sono ancora al palo, con una serie negativa che dura da sei giornate, le tre di questa stagione al quale si sommano le ultime tre della scorsa. Per i paladini l'imperativo è rompere il ghiaccio sbloccando lo zero alla voce vittorie; anche la Vanoli, però, vuole festeggiare il primo hurrà casalingo dopo due vittorie esterne. A presentare la sfida è coach Cesare Pancotto: «Affronteremo una formazione del nostro stesso livello; stiamo costruendo una forte identità legata al lavoro e alla voglia di farsi trovare pronti ad ogni gara. Questo è stato il caposaldo con il quale abbiamo affrontato queste tre partite; abbiamo capito cosa serviva per strappare il biglietto fuori casa, ora dobbiamo capire cosa serve per giocare la partita in casa, cioè tenere alto il livello della concentrazione e della difesa, perché portano fiducia e stima del gruppo. Capo d'Orlando è una squadra organizzata, con talento fisico, tecnico ed esperienza».
Come sarà inserito Cusin?
«Abbiamo colmato il gap che ci mancava; Marco è un giocatore esperto, sporca tutte le caselle, tocca tutti i palloni, in attacco e difesa. Queste sono le voci sulle quali si deve concentrare; quando si inserisce un nuovo giocatore c'è sempre un percorso quasi involutivo, ma la squadra è carica e lo vogliamo inserire il prima possibile. Ci aspettiamo un aiuto, non cose straordinarie».
Come avete preparato la partita in settimana?
«Non sono contento di quello che abbiamo fatto, ma sono orgoglioso, perché essere contenti vuol dire essere appagati; il segnale che abbiamo dato è quello che dobbiamo crescere ogni giorno. Noi lavoriamo sempre sulla nostra difesa; tutte le squadre stanno cercando una propria identità. Noi vogliamo fare un passo in avanti alla voce punti e rimbalzi in attacco. Dovremo avere impatto sulla partita, perché non si vince nei primi cinque minuti; dobbiamo imporci con la nostra durezza mentale, sia all'inizio, sia durante tutta la partita».
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