Dopo la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Brescia 2017/2018, che si è tenuta lo scorso 27 novembre nell’Aula Magna della Facoltà di Medicina, alla presenza della Ministra Sen. Valeria Fedeli, l’ateneo bresciano inaugura le attività didattiche a Cremona, sede dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie: Infermieristica e Fisioterapia (ASST di Cremona) e Assistenza sanitaria (ATS della Val Padana). La cerimonia è in programma lunedì 4 dicembre, alle 10.30, nell’Aula Magna dell’ASST di Cremona (Viale Concordia, 1).
Dopo i saluti istituzionali del Direttore Generale dell’ASST di Cremona, Camillo Rossi, del Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti e del Direttore Generale dell’ATS della Val Padana, Salvatore Mannino, seguirà il discorso inaugurale del Rettore dell’Università degli Studi di Brescia, prof. Maurizio Tira, l’intervento del Rappresentante degli Studenti, Alessandro Bertoglio del Corso di Studio in Infermieristica e la prolusione del prof. Paolo Carlo Motta dal titolo “Carattere tecnico, relazionale ed educativo dell’assistenza e professioni sanitarie”.
Al termine della cerimonia si terrà la consegna della borsa di studio “Premio Roberto Telli”, finanziata da Cassa Padana, alle studentesse Daisy Giacchetto e Giulia Zanola, per la migliore tesi di laurea in Fisioterapia, sede di Cremona.
«Per la prima volta – dichiara il Rettore, prof. Maurizio Tira – l’Università apre ufficialmente le attività didattiche anche nella sede di Cremona. È il segnale della volontà dell’Ateneo di ribadire la propria disponibilità ad essere presente con continuità con i corsi delle Professioni Sanitarie nella sede decentrata dell’importante capoluogo di provincia, per costruire un altro pezzo importante della rete regionale dell’assistenza, tra Università di Brescia, ASST di Cremona e ATS della Val Padana».
«E’ un onore – dichiara il Direttore Generale ASST di Cremona, Camillo Rossi – ospitare per la prima volta a Cremona l’inaugurazione delle attività didattiche dell’anno accademico 2017-2018 dell’Università degli Studi di Brescia, di cui l’ASST è sede distaccata per i Corsi di Laurea di Infermieristica e Fisioterapia. Un evento dal valore simbolico forte, auspicio fiducioso per il futuro professionale e personale delle giovani matricole. L’apertura dell’anno accademico significa riconoscimento di saperi e competenze delle professioni sanitarie che nella sede di Cremona riguardano complessivamente 286 studenti per un totale complessivo di 3.600 ore di tirocinio; 125 docenti, 291 tutor, 24 tutor clinici e 6 tutor professionali. Figure che, insieme, contribuiscono a rendere unico il percorso di studi di ciascun corsista, con l’obiettivo di prendersi cura della persona. In questa fase storica di riorganizzazione della sanità lombarda - che pone giustamente al centro i nuovi bisogni assistenziali determinati dall’invecchiamento progressivo della popolazione e dall’aumento dell’aspettativa di vita - i temi della cronicità e della fragilità divengono imperanti. E’ in tale dimensione che il gesto di cura si fa luogo di incontro e accadimento; un luogo che richiede, ogni giorno, agli operatori della salute di essere parte di un tempo fatto di contraddizioni sociali, economiche, culturali. Una professione, quella d’infermieri e fisioterapisti, che è fatica e bellezza al contempo; ponte vitale di relazioni fra persone (curante e curato) ugualmente vulnerabili».
«Il Corso di Laurea in Assistenza Sanitaria è stato fortemente voluto 15 anni fa – spiega il Direttore Generale dell’ATS della Val Padana, Salvatore Mannino - ed è tuttora attivo grazie alla convenzione rinnovata tra la nostra ATS e l’Università degli Studi di Brescia. Il Corso di Laurea offre una formazione orientata alle attività di prevenzione e di promozione della salute che risponde ai molteplici e nuovi bisogni di sanità pubblica. Il Corso di Laurea in Assistenza Sanitaria è una realtà accademica perfettamente inserita ed integrata nel contesto della nostra Agenzia , in continuo dialogo con essa in termini di risorse umane e contenuti; ciò non può che giovare alle nostre strutture organizzative affinché si mantengano aggiornate rispetto alle metodologie e agli strumenti adottati per essere competitivi in una realtà sanitaria in continua evoluzione».
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