l'università giusta dopo gli studi
Tempo di cambiamenti, in ambito universitario, con la paventata opzione di un'anticipazione dei test d'ingresso, a ridosso con gli esami di maturità, qualcosa che ridurrebbe ancor più i tempi di scelta degli studenti, impegnati in una decisione che deciderà del loro futuro. Ma che cosa serve tenere in considerazione per la scelta dell'università? È quanto abbiamo chiesto a Maria Carmen Russo responsabile del servizio Università-Informagiovani del Comune di Cremona e coordinatrice regionale della rete degli sportelli Informagiovani della Lombardia dal 2007.
In primo luogo è necessario «avere una conoscenza competente delle opportunità sul territorio – spiega Russo –. Si è convinti che i ragazzi solo con internet restino informati, ma una sovrainformazione può portare al caos nell'informazione. In molti non sanno nemmeno che alcuni corsi universitari non sono riconosciuti dal Ministero, alcuni non sanno nemmeno che il Miur ha siti che conglomerano tutti gli istituti». Quindi è bene «tenere presenti le proprie inclinazioni – prosegue – e confrontarsi con famiglia, amici e conoscenti. La ricerca comincia dentro ognuno di noi: attitudini e competenze non vanno sottovalutate, ma non è che l'inizio di un percorso, che non si esaurisce acquisendo qualche informazione. La famiglia può orientare, chi ha già un'attività in casa può essere facilitato, ma per tutti possono essere fondamentali i racconti delle esperienze di chi ha già fatto un determinato percorso».
Altro requisito fondamentale è «avere spirito d'adattamento – dice Russo –. Fare un ragionamento preciso su quanto sia saturo il mercato, prevedere possibili sbocchi e mettere in preventivo flessibilità, disponibilità e mobilità. Duttilità non solo in termini di tempo e orari, ma anche di ruolo. Dopo o durante gli studi, non sarà magari possibile trovare subito il posto di lavoro per il quale si è studiato, e può essere che non sia nemmeno sotto casa, ma servirà fare gavetta e forse imparare un mestiere differente. È giusto avere gli occhi fissi su un proprio obiettivo, ma bisogna rendersi conto che, specialmente in tempi come questi, bisogna sapersi adattare, senza rassegnazione ma con umiltà».
L'assessore comunale alle Politiche Giovanili Jane Alquati considera «fondamentale il servizio offerto dall'Informagiovani per l'aiuto ai ragazzi nelle varie fasi della loro formazione. Le nuove generazioni del territorio sanno che possono sempre contare sul supporto e la consulenza gratuita dello sportello».
Punto finale messo in luce da Maria Carmen Russo è, per l'appunto, l'«utilizzare servizi che aiutino la riflessione. L'Informagiovani mette a disposizione consulenti gratuiti che possono aiutare gli studenti nella decisione più affine alle loro inclinazioni. Per quanto riguarda l'approccio all'università, cominciamo a indirizzare i giovani già a partire dalla terza superiore, continuando in quarta, per poi offrire un quadro completo delle opzioni in quinta».
Ma ecco di seguito alcune impressioni da parte di studenti che già hanno un'idea di quel che faranno.
VERSO STUDI UMANISTICI – Giulia Nicoletti, 19 anni di Persichello, al terzo anno del liceo classico 'Manin' racconta: «Sono indirizzata verso le lingue orientali, probabilmente a Brescia o Bergamo. Cinese, arabo, russo mi attirano, anche per le prospettive lavorative che offrono. Finora non ho mai approfondito queste lingue, ma dopo aver studiato il greco, sono pronta a tutto». Stesso istituto ma una passione differente muove Matteo Razzano, 19enne cremonese di 3ª C del liceo classico 'Manin': «La passione per la fotografia, ereditata dal nonno, ha fatto nascere in me l'interesse per l'antropologia, un filone di studi che mi piacerebbe intraprendere magari all'Università di Bologna. Lo studio di popoli lontani, però, mi sta avvicinando anche alle lingue orientali, magari da approfondire all'ateneo “Ca' Foscari” di Venezia». Questione differente per Marco Aporti (18 anni, del Liceo Sofonisba Anguissola, Cremona): «Dopo le superiori vorrei studiare sociologia. Facendo già materie sociali a scuola, dalla psicologia all'antropologia, vorrei tentare di approfondire come funziona la società».
INTERESSI SCIENTIFICI – «M’iscriverò a Matematica – dice Tommaso Bevilacqua, 5ª A Liceo Tecnologico “Galilei” di Crema – presso l’Università degli Studi di Milano. E’ una materia che mi è sempre piaciuta, vorrei laurearmi sia in triennale che in magistrale, per poi continuare come ricercatore o cercare un impiego, dipende dalle occasioni che troverò»; su filone simile ma ancora indeciso Yehia Abed (5ª B Liceo Tecnologico “Galilei” di Crema), che rivela: «Fino a qualche giorno fa ero convinto di fare Fisica, ora sono indeciso su Matematica… in ogni caso vorrei studiare a Padova, ma non mi sento pronto a lavorare, mi piacerebbe continuare lo studio e magari fare ricerca». Entrambi studenti dell'Itis, il 18enne Matteo Frosi e il 17enne Loris Stringhini vorrebbero proseguire con Ingegneria. Il primo propenderebbe per informatica («una materia che mi ha appassionato sin da bambino»), il secondo per meccanica («perché ho da sempre la passione per le moto e i motori»).
FILANTROPIA E SOCIALE – Scopi filantropici muovono invece Ilaria Scarpato, 5ª A Liceo Tecnologico “Galilei” di Crema, che spiega: «Vorrei iscrivermi ad Ingegneria biomedica al Politecnico di Milano. Ho sempre avuto interesse per il settore medico: mio padre ha la sclerosi multipla, e da sempre vorrei lavorare in questo campo, per trovare cure. Purtroppo in Italia non ci sono molte possibilità di lavorare come ricercatori, scegliere Ingegneria mi permette di trovare più sbocchi e inserirmi prima nel mondo del lavoro». Allo stesso modo la pensano Veronica Mariotti (18 anni, 5ª Istituto Tecnico J. Torriani, Cremona), che asserisce: «Dopo le superiori mi piacerebbe iscrivermi a Fisioterapia. Mi piace molto studiare il corpo umano, capire come funziona. Vorrei fare qualcosa che possa servire a far star meglio le persone, che possa aiutare», e Alberto Comassi (5ª B Liceo Tecnologico “Galilei” di Crema), il quale racconta che proverà «il test di medicina a Pavia. Dopo il diploma vorrei iscrivermi all’Università di Pavia e fare anestesia o geriatria, è un ambito che m’interessa molto perché mi piace lavorare con gli anziani, è una categoria spesso poco considerata che necessita di più attenzione. Anche se esco da un liceo di stampo tecnico abbiamo avuto un’ottima preparazione scientifica; il test d’ingresso mi preoccupa, ma studiando spero di riuscire ad entrare in graduatoria».
IN CERCA DI UN IMPIEGO – «È anche giusto – osserva infine la coordinatrice di Informagiovani Russo – che chi ha già un'attività in famiglia sia incentivato a portarla avanti». Di questo avviso sono Simone Zeni, Simone Martiri e Nicolò Bozzoni, i quali dopo l'Itis cercheranno lavoro, e due di loro aiuteranno nelle aziende di famiglia.
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