Inciso il Vespro di padre Urio
Dopo l’esecuzione nella chiesa di San Pietro - ad agosto, nell’ambito della rassegna “Ricerca d’ascolto” - Giovanni Battista Columbro e l’Orchestra barocca di Cremona hanno inciso, in prima mondiale, il Vespro per la Beata Vergine Maria di Francesco Antonio Urio.
Maestro, com’è nata la scoperta del Vespro per la Beata Vergine e perché ha deciso di inciderla?
«L’autore dei brani vocali presenti nel Vespro appartengono al compositore francescano Francesco Antonio Urio.
È bene esordire dicendo che l’ordine francescano ha da sempre serbato somma attenzione alla cultura, sia essa scienza o arte. L’opera di padre Urio esiste in una stampa bolognese del 1697, di difficile trascrizione. Restituire il prezioso lavoro nei caratteri musicali odierni è stato un lavoro certosino. Perché inciderla? Perché è uno straordinario capolavoro, erroneamente dimenticato, da far conoscere al mondo intero».
Ha avuto modo di studiare altre composizioni di Francesco Urio? Se sì c’è qualche pagina che trova degna di particolare nota?
«Certamente. Sono partito da una biografia di Haendel - anzi, disparate biografie haendeliane - le quali riportano il nome di “F.A. Urio”. Anche in diverse copie di manoscritti di un Te Deum hendeliano si legge a chiare lettere il nome di padre Urio. La vicenda ha molti lati non chiari, ma tutti gli studiosi concordano sul fatto che Haendel avesse ben presenti le composizioni del francescano, probabilmente incontrato a Roma, sussistendo nel suo Dettingen Te Deume negli oratori “Saul” e “Israel in Egypt” indizi musicali indiscutibili....
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