Intervista al direttore Paolo Petrocelli
Si sale per le “antiche scale” di quello che fu Palazzo Stradiotti, oggi Palazzo Stauffer sede dello Stauffer Center for Strings, lasciandosi contagiare dall’atmosfera propria delle grandi occasioni. Dice bene il direttore generale Paolo Petrocelli: «questo è un luogo in cui tante storie si intrecciano»: un luogo in cui la modernità si accosta alla storia con rispetto, dove la musica di oggi si sposa con la tradizione della grande scuola musicale italiana, dove il locale si apre al mondo. «Eccellenza, internazionalità, innovazione e sostenibilità: questi i principi guida su cui abbiamo fondato lo Stauffer Center», spiega Petrocelli mentre ci accompagna nelle sale distribuite sui tre piani del Center di via San Martino; di fianco al Dipartimento di Musicologia. «Un grande lavoro realizzato in tempi record», per questa che è a tutti gli effetti la prima vera sede dell’Accademia Stauffer che, in precedenza, per formare i propri allievi si appoggiava ad altri istituti cittadini. La prima sede, 50 anni dopo la costituzione della Fondazione Stauffer e 35 anni dopo la creazione della sua Accademia. Vigilia emozionante, direttore? «Molto, soprattutto dopo una fase così complessa, ripartire con una nuova struttura, con un progetto accademico aggiornato: davvero un grande momento per la nostra organizzazione. Sono arrivato a Cremona lo scorso dicembre - continua Petrocelli -. Da anni lavoro nel campo della cultura e della musica, da ultimo al teatro dell’Opera di Roma. Due gli obiettivi che mi ero prefissato: da una parte organizzare gli spazi del Palazzo dal punto di vista della funzionalità, dell’efficienza e dell’estetica. Dall’altro, sviluppare un progetto accademico che partendo dalla grande tradizione della scuola musicale italiana, di cui l’Accademia Stauffer è custode, si aprisse al mondo e proiettasse nel futuro la nostra missione. Abbiamo così chiamato a raccolta a Cremona le migliori energie, competenze e professionalità della comunità musicale mondiale». Ma, com’è Cremona vista dalla capitale? «L’ecosistema musicale di Cremona è davvero un unicum. C’è una congiuntura unica di competenze, di tradizioni, di saperi. E c’è anche una grande consapevolezza da parte della città tutta della necessità di innovare e di guardare con coraggio al futuro. Con l’apertura dello Stauffer Center, intendiamo dare uno slancio decisivo a questo processo di innovazione che già si è attivato in tante strutture: vogliamo proiettare ancora di più la città nel mondo, schierandoci in prima fila tra le più importanti organizzazioni musicali internazionali. Artisti ma anche istituzioni. Un elemento di novità riguarda, infatti, le collaborazioni attivate con colossi accademici internazionali: dall’Università di Yale e l’Università di Harvard, al Royal Collage di Londra e l’Università di Oxford...».
La nuova sede del Center è stata acquisita quattro anni fa dalla Fondazione Stauffer; il lavoro di recupero e di restauro conservativo è stato curato dagli architetti della “Lamberto Rossi Associati”: mentre il progetto di interior design è firmato Pininfarina Architecture....
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