ispirati dall’arte
Fredrik Sjöberg, ricercatore di storie insolite e scrittore, si imbatte - in una casa d’aste a Stoccolma - in un quadro dell’acquerellista Gunnar Widforss. A colpirlo profondamente è la bellezza disarmante di una tela dai colori tenui, quasi onirici, ritraente un pino. Fredrik, innamorato sin da giovane del verde in tutte le sue infinite sfumature, dell’aria libera e fresca e dei paesaggi che si perdono nel lungo sguardo volto all’orizzonte, rimane letteralmente folgorato da questo affascinante ed enigmatico artista svedese, quasi del tutto sconosciuto nella sua patria ma estremamente stimato in America. Comincia così una folle e appassionata corsa nella speranza di ricostruire vita e successi di Gunnar Widforss che spinge il protagonista in un lungo viaggio tra parchi nazionali, riserve naturali e indiane, miniere di mica e bellezze incontaminate del Nebraska, dell’Arizona e del Colorado.
Immersi nella wilderness, Fredrick e il lettore, attraversano la storia del Novecento, si immergono nella corrente di pensiero di Emerson e Thoreau, si lasciano ammaliare dagli spazi sconfinati della natura che sembrano in grado di abbracciare pensieri e sentimenti e si, fuggono, fuggono dalla vita quotidiana, dai bisogni effimeri che governano l’uomo, dal consumismo cittadino per rifugiarsi nel mondo dell’arte che sembra tanto più autentico e vicino all’essenza delle cose di quanto lo sia invece la vita reale.
“L’arte della fuga” si rivela una lettura sorprendente ad ogni sua pagina ed è in grado di riflettere al meglio la cultura e la sensibilità del suo scrittore.
“Le esperienze artistiche possono essere travolgenti quanto gli amori”
DA MONDO PADANO DEL 14 LUGLIO 2017
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