da nascondere
È sabato sera e P.M. trascorre la serata seduto al bancone del locale di sempre, il Montezuma Bar, sorseggiando un whisky doppio e scambiando qualche parola con Bill, il proprietario. Basterebbe un bicchiere di troppo per finire la serata a cazzotti, ma P.M. è diverso da tutti gli altri, preferisce stare solo e tenere un basso profilo, differentemente da quelli che vengono dalla sua stessa valle che parlano a voce alta e si sentono potenti se sono in gruppo. Siamo al confine tra gli Stati Uniti e il Messico, nel locale ci sono cowboy e i ricchi proprietari dei ranch, l’argomento principale della serata è scommettere sull’inizio della stagione delle piogge quando il sottofondo brulicante di voci viene spezzato dal rumore delle gocce che scendono impetuose dal cielo. Le persone si dileguano per raggiungere il prima possibile le proprie abitazioni – perché in questa stagione il Santa Cruz è imprevedibile potrebbe compromettere la viabilità – P.M. è l’ultimo a lasciare il locale. Tornando a casa ha la sensazione di “entrare in un mondo strano, equivoco, proibito” e al suo rientro, una voce inquietante ma familiare pronuncia il soprannome Pat, nessuno lo chiamava così da diversi anni. P.M. ci mette poco a riconoscere il fratello minore, cosa dirà alla moglie che è all’oscuro della sua esistenza? Ma soprattutto, come farà a nasconderle l’ansia e la paura che questa visita ha in lui suscitato? Perché quello che nessuno sa è che suo fratello è un assassino che sta chiedendo il suo aiuto per superare il confine e raggiungere la propria famiglia in Messico. “Il fondo della bottiglia” è stato definito uno tra i romanzi più oscuri di Georges Simenon, il quale ha tenuto a precisare che i personaggi e gli eventi narrati sono assolutamente inventati nonostante il collegamento con la condanna a morte del fratello Christian sia risultato inevitabile alla stampa. Frutto di pura fantasia o contaminato dalle vicissitudini dello scrittore, questo romanzo rimane un trionfo di stile in cui la tensione narrativa raggiunge il culmine fino a sfociare in un vero e proprio psicodramma. “E trascorreranno molte ore, immersi nei fumi dell’alcol, senza sospettare in nessun modo che lì, in casa con loro, c’è un assassino”.
DA MONDO PADANO DEL 4 MAGGIO 2018
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